Via al taglio del dieci per cento degli stipendi in Regione. Oggi la conferenza dei capigruppo del Pirellone dovrebbe dare il via libera a un provvedimento che il Consiglio regionale potrebbe votare già in settimana, durante le sedute dedicate alla sessione di bilancio, prima della pausa estiva. «Siamo pronti a ritoccare i nostri stipendi – aveva anticipato nei giorni scorsi il governatore Roberto Formigoni – Perché è giusto dare un segnale in questo momento di crisi». Dello stesso avviso il presidente del Consiglio regionale Davide Boni della Lega, che, però, precisa: «In un momento particolare in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici, il Consiglio è disponibile a fare la propria parte, ma il taglio degli stipendi ai consiglieri regionali non è l’unica strada da percorrere. Noi abbiamo avviato da tempo una fase importante di razionalizzazione delle spese». Una stoccata a Formigoni finito – per le spese della sua giunta – nel mirino del ministro dell’Economia Giulio Tremonti dopo le critiche del governatore alla Finanziaria. Resta da chiarire se la Regione aspetterà le decisioni del Parlamento o deciderà prima. «È un sacrificio che mi sembra dovuto – spiega il capogruppo del Pdl Paolo Valentini – Certo sarebbe ingiusto tagliare due volte i nostri stipendi. Ecco perché è bene capire prima cosa succederà a livello nazionale e soprattutto evitare che ci siano ricadute sul personale». Gli stipendi dei consiglieri regionali, infatti, sono parametrati al 75 per cento di quelli dei parlamentari. Quelli degli assessori arrivano all’85 per cento e quelli del presidente della Giunta e del Consiglio regionale sono pari all’intero stipendio di un deputato o un senatore. Questi ultimi guadagnano ogni mese 19.315.728 euro più una diaria di 3.575,715 euro. Rispetto ai 16.418.369 di un assessore regionale, che pure incassa in aggiunta la stessa indennità. O ai 12.555.223 percepiti mensilmente da ogni consigliere regionale al netto della stessa indennità. «Con un taglio del dieci per cento all’indennità dei soli consiglieri e dei presidenti delle società a partecipazione regionale – fa sapere l’Udc – si risparmierebbero più di due milioni di euro l’anno». D’accordo anche il capogruppo della Lega Stefano Galli. «È giusto dare un segnale comunque, anche se è chiaro a tutti che non basterà per risolvere i problemi della gente». Che si stia profilando un possibile consenso bipartisan al taglio degli stipendi lo fa capire anche l’opposizione di centrosinistra. «Crediamo sia necessario dare un segnale forte anche in Lombardia – precisano Luca Gaffuri e Giuseppe Civati del Pd – Per questo pensiamo che ridurre del dieci per cento lo stipendio complessivo dei consiglieri regionali, degli assessori e del presidente della giunta sia una proposta ragionevole su cui speriamo si sia tutti d’accordo». Resta ancora da chiarire se il taglio riguarderà anche i delegati del presidente, che, a differenza dei sottosegretari, non sono equiparati agli assessori, ma percepiscono la stessa indennità dei consiglieri regionali.
La Regione taglia gli stipendi di consiglieri e assessori
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