Caserme e tassa sui tavolini. Nel giorno della votazione delle prime quattro delibere del bilancio comunale (la tassa di soggiorno, l’aumento dell’Ici sulle seconde case sfitte, il Piano di edilizia residenziale popolare e i servizi a domanda individuale), l’opposizione incassa alcune vittorie: la delibera sulle ex caserme sarà rimandata e il Comune ipotizza un freno ai rincari sul suolo pubblico. Altre tre ore di riunione tra i capigruppo non sono bastate per concordare le tappe della discussione del bilancio e la minaccia del commissariamento si fa sempre più pressante. Il Pd ha ribadito la necessità del ritiro della delibera sull’aumento delle rette dei nidi e delle mense scolastiche. La discussione tra i capigruppo si sarebbe arenata proprio su questo punto, costringendo il Pdl a rinviare ogni decisione sul cronoprogramma dei lavori dell’aula a questa mattina. E per evitare l’ostruzionismo del Pd e arrivare entro l’alba di sabato alla votazione del bilancio, la maggioranza sarebbe pronta a rimodulare gli aumenti dei nidi. «La maggioranza è in stato confusionale» attacca il consigliere Pd Mirko Coratti. Ieri, comunque, il consiglio comunale ha votato la delibera sull’adeguamento del piano di edilizia residenziale pubblica, un provvedimento tecnico che definisce il prezzo di cessione delle aree in diritto di superficie. Ma il capogruppo del Pd Umberto Marroni polemizza: «La maggioranza ha bocciato l’ordine del giorno che velocizzava le procedure amministrative per la realizzazione dei 9500 alloggi». Approvato all’unani-mità anche l’aumento dell’Ici sulle case sfitte, che passa dal 7 al 10 per mille, portando nelle casse del Comune circa 18 milioni di euro l’anno. La discussione si è accesa sull’introduzione della tassa di soggiorno: il Pd ha presentato oltre 500 emendamenti. Oggi dalle ore 18 si discuteranno le ultime delibere propedeutiche al bilancio, tra cui quella sui servizi individuali (come la tassa sui matrimoni e l’imposta su alcuni certificati). Intanto l’opposizione ha ottenuto lo spostamento, subito dopo l’approvazione del bilancio, della discussione della delibera sul riuso delle ex caserme dismesse. «Così un intervento di trasformazione della città potrà essere dibattuto con maggiore spazio» chiarisce il capogruppo del Pdl Luca Gramazio. Ma Gemma Azuni (Sel) aggiunge: «Ogni tanto dal sindaco Alemanno arriva uno sprazzo di saggezza. La destinazione d’uso delle ex-caserme va discussa con i cittadini e i municipi». La seconda vittoria dell’opposizione, seppur parziale, arriva sul versante dell’aumento delle tariffe sull’occupazione del suolo pubblico. L’assessore al Bilancio Maurizio Leo ieri ha incontrato i rappresentanti di Fipe – Confcommercio e di Fiepet Confesercenti, annunciando la possibilità di un ritocco al ribasso degli aumenti, passando da un rincaro del 125% sull’occupazione di suolo pubblico all’80%. «Ma se ci saranno rincari superiori al 10 per cento sciopereremo – ribatte Nazzareno Sacchi, presidente della Fipe – anche perché gli aumenti avranno valore retroattivo, dal 1 gennaio 2010». Per Umberto Marroni (Pd) «penalizzare il mondo della piccola e media impresa con aumenti spropositati vuol dire mettere il freno al rilancio dell’economia romana». E Alessandro Onorato (Udc) chiede: «Che senso ha prevedere aumenti così elevati della tassa sull’occupazione di suolo pubblico, se poi il Comune non riesce a mettere in campo mezzi efficaci contro i tavolini selvaggi?». I consiglieri Pd Paolo Masini e Athos De Luca definiscono il bilancio «una manovra punitiva nei confronti delle famiglie romane e che comprende 24 nuove tasse e 12 adeguamenti tariffari». Intanto, il vicepresidente della commissione Bilancio Afredo Ferrari (Pd) conia il nuovo slogan della giunta Alemanno: «Primum taxare, deinde administrare». Poi precisa: «La gestione finanziaria del Comune è affidata ai cittadini, costretti a pagare nuove imposte».
Certificati e imposta sui matrimoni le nuove tasse all´esame del Campidoglio
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