Sui pareri alla Pa non cala sempre il velo del segreto professionale

DIRITTO & SOCIETA’

Italia Oggi
13 Settembre 2010
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Segreto professionale sui pareri sulla strategia difensiva. Trasparenti, invece, i pareri forniti dagli avvocato per i procedimenti amministrativi. Lo ha ribadito il Tar Puglia, sede di Bari, sezione prima, con la sentenza n. 1903/10, depositata il 17 maggio 2010. I pareri sono, dunque, di due tipi. Sono sottratti all’accesso i pareri legali resi da professionisti esterni allo scopo di definire la strategia difensiva dell’Amministrazione, rispetto ad un contenzioso già in essere oppure imminente. Deve, invece, essere consentita, a chi vi abbia interesse, la conoscenza dei pareri legali utilizzati dall’Amministrazione nell’ambito della normale istruttoria procedimentale. Tra l’altro lo stesso principio vale anche per i pareri e le perizie di carattere tecnico, redatte non da avvocati ma da professionisti tecnici (ingegneri, architetti, etc.), essendo identica la finalità, quando l’attività di consulenza sia comunque strumentale alla predisposizione della difesa in giudizio. I pareri dei professionisti esterni redatti per la strategia difensiva dell’Amministrazione sono sottratti all’accesso. Il punto di discrimine tra l’accessibilità o meno del parere reso da un legale esterno o interno ad un ente non è costituito, dunque, dalla natura dell’atto, ma dalla sua funzione: se il parere viene reso in una fase endoprocedimentale, prodromica ad un provvedimento amministrativo, lo stesso è ammesso all’ accesso , mentre se viene reso in una fase contenziosa o anche precontenziosa, l’accesso è escluso a tutela delle esigenze di difesa. Nel caso di consulenza dopo l’avvio di un procedimento contenzioso (giudiziario, arbitrale, od anche meramente amministrativo), oppure dopo l’inizio di tipiche attività precontenziose, quali la richiesta di conciliazione obbligatoria che precede il giudizio in materia di rapporto di lavoro, e l’amministrazione si rivolge ad un professionista di fiducia, al fine di definire la propria strategia difensiva (accoglimento della pretesa, resistenza in giudizio, adozione di eventuali provvedimenti di autotutela, ecc.), il parere del legale non è destinato a sfociare in una determinazione amministrativa finale, ma mira a fornire all’ente pubblico tutti gli elementi tecnico-giuridici utili per tutelare i propri interessi. Proprio per questa ragione le consulenze legali per il contenzioso restano caratterizzate dalla riservatezza, che mira a tutelare non solo l’opera intellettuale del legale, ma anche la stessa posizione dell’amministrazione, la quale, esercitando il proprio diritto di difesa, deve poter fruire di una tutela piena.

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