ROMA – Pericolo scampato per l’arte e il territorio. I tecnici del ministero dei Beni culturali potranno continuare a utilizzare la propria auto per i controlli in funzione di tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio. Lo ha chiarito il dicastero di via del Collegio Romano con una circolare firmata dal segretario generale, Roberto Cecchi, e diramata ieri. Il documento fornisce un’interpretazione autentica della norma della manovra economica, la quale sembrava vietasse l’uso del mezzo proprio nelle attività di verifica. Novità che ha provocato numerose preoccupazioni nell’ambito dei beni culturali, perché il giro di vite avrebbe significato l’azzeramento o quasi di ogni attività di controllo. Ad aver innescato il problema è l’articolo 6 del decreto legge 78/2010, che al comma 12 prevede, a partire dal prossimo anno, un taglio radicale alle spese di missione delle pubbliche amministrazioni, specificando che è vietato l’uso dell’auto propria finora consentito per raggiungere località non servite dai mezzi pubblici o nei casi in cui gli orari di questi ultimi mal si conciliano con le attività della missione. Ai Beni culturali si è immediatamente delineato uno scenario di gravi ritardi se non di paralisi delle verifiche sul patrimonio e sul paesaggio. Tant’è che per scongiurare il pericolo, nelle more di conversione del decreto legge è stata emanata dal ministero una prima circolare che sposava un’interpretazione meno drastica, nella speranza che durante il cammino parlamentare del Dl si trovasse tempo e spazio per una precisazione. Che invece non c’è stata. Così si è dovuta annullare la prima circolare e pensare al da farsi. La circolare di ieri conferma il regime seguito finora e questo sulla scorta di un parere dell’ufficio legislativo dei Beni culturali e di un parere del capo di gabinetto dell’Economia. Il primo sottolinea che le attività di controllo dei tecnici dell’arte devono essere qualificate – sulla base del codice dei beni culturali (Dlgs 42/2004) – come “ispezioni” e queste ultime sono state esonerate dal taglio relativo alle spese di missione. Per cui, per le ispezioni l’auto propria può essere utilizzata. Sulla stessa lunghezza d’onda l’ufficio di gabinetto di Tremonti, sollecitato da quello dei Beni culturali. Resta il fatto – hanno precisato dall’Economia ? che anche il personale impegnato in compiti ispettivi deve usare l’auto propria solo in casi di vera necessità e senza dimenticare gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica.
In salvo le ispezioni con auto propria
Beni culturali
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