L’obiettivo è massimizzare l’indice di utilizzazione

Densificazione – Non saranno computati gli spazi che consentono la piena fruibilità dei fabbricati

Il Sole 24 Ore
4 Ottobre 2010
Modifica zoom
100%

Maggiore è la densità urbana, minore è il consumo di territorio e di energia. La densificazione è uno dei principi cardine dell’urbanistica sostenibile, un principio che il Pgt milanese persegue incrementando gli indici edilizi, promuovendo la perequazione urbanistica, prevedendo meccanismi premiali per la realizzazione di alloggi sociali e a basso consumo di energia, non computando nella volumetria i locali che consentono la piena fruibilità delle costruzioni. Il Pgt assegna agli ambiti del tessuto urbano consolidato (tuc) un indice di utilizzazione territoriale unico pari a 0,5 mq/mq applicato a tutte le aree in maniera indifferente alla destinazione funzionale dei suoli. L’indice è comunque compreso in quello espresso dagli edifici esistenti, in quanto «sono sempre fatte salve le S.l.p. (superfici lorde di pavimento) esistenti, regolarmente assentite e per le rispettive destinazioni d’uso, anche in caso di sostituzione tramite demolizione e ricostruzione». In questo caso, qualora l’indice di utilizzazione territoriale unico generi una volumetria inferiore a quella già realizzata, esso è compreso nella volumetria esistente che sarà così possibile mantenere sempre. Nei piani attuativi l’indice di utilizzazione territoriale unico è elevato a 0,65 mq/mq, per bilanciare i maggiori oneri di infrastrutturazione e dell’obbligo di cedere aree a standard o di pagarne il valore (monetizzazione). La volontà di incrementare la densità edilizia vicino alle stazioni del trasporto pubblico ha spinto il Pgt a prevedere che negli interventi di sostituzione edilizia, ampliamento e nuova costruzione nelle aree caratterizzate da elevati livelli di accessibilità alle reti di trasporto pubblico «deve essere raggiunto un indice territoriale minimo pari a 1 mq/mq» acquistando, coerentemente ai criteri della perequazione urbanistica, i diritti edificatori generati dalle aree a servizi, o ricorrendo agli incentivi per l’edilizia sociale e l’efficienza energetica. Ovunque vi è poi la possibilità di raggiungere un indice fondiario di 7 mc/mq, acquisendo diritti perequati. Non sono infine considerati nella volumetria gli edifici costituenti servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, ossia quelle attrezzature anche di proprietà privata che, in forza di asservimento, convenzionamento o accreditamento, sono idonei ad assicurare un miglioramento della vita individuale e collettiva, e che rispondono alla domanda espressa dalle funzioni insediate nel territorio comunale e dal bacino territoriale di attrazione del comune, in riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento