Per lavorare a Genova le aziende di servizi funebri dovranno firmare un «patto di integrità» col Comune, una sorta di procedura di accreditamento con la quale le aziende si impegnano a lavorare in trasparenza e nel rispetto delle regole, e quindi niente accordi con qualche infermiere compiacente per riuscire a contattare per primi i parenti del defunto, rispetto assoluto dei clienti in un momento così delicato come quello della morte di un parente. L’obbligo è contenuto nel nuovo regolamento comunale dei servizi cimiteriali varato ieri mattina in commissione a palazzo Tursi, il regolamento dovrebbe passare all’esame del consiglio al più presto, forse addirittura la prossima settimana, quando tra l’altro la seduta coincide con il 2 novembre, la giornata dedicata ai defunti. «La legge regionale ha disposto che le aziende funebri uscissero dagli ospedali – spiega l’as-sessore Paolo Veardo – e così è avvenuto dal primo di luglio scorso, anche l’Asef, l’azienda comunale è stata trasformata, con il regolamento compiamo l’ultimo passo, nell’ottica di un’assoluta trasparenza, essenziale soprattutto in una fase nella quale le persone sono più esposte». A luglio poi in Prefettura era stato siglato un accordo per la trasparenza dei servizi mortuari tra Comune, Regione, Asl 3 genovese e Aziende Ospedaliere (San Martino, Galliera, Gaslini ed Evangelico). Il regolamento serve appunto a dare concretezza a quel patto. La nuova normativa predispone così controlli severi e accurati sul rispetto delle regole, controlli che saranno affidati ad incaricati di polizia giudiziaria e che scatteranno anche solo quando si dovesse verificare che una determinata azienda viene chiamata sempre quando il decesso di un ricoverato coincide con il turno di un determinato infermiere. «Vigileremo molto rigidamente – avverte l’assessore – sul rispetto di questo patto che le aziende dovranno impegnarsi a seguire se vogliono lavorare a Genova». Il patto impone infine norme di sicurezza e di rispetto delle regole contrattuali per i lavoratori addetti ai servizi funebri, e stabilisce regole molto rigide per quanto riguarda i rapporti con i terzi, come i marmisti.
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