ROMA – Nel decreto di fine anno il governo lavora anche al rifinanziamento del 5 per mille. La misura, introdotta nel 2006 e riproposta da ultimo con la Finanziaria 2010, consentirebbe anche per il prossimo anno ai contribuenti di destinare una quota dell’Irpef al sostegno del non profit, degli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, di comuni e associazioni sportive dilettantistiche. Si arricchisce così il menù cui sta lavorando l’Economia nel mettere a punto il decreto legge di fine anno destinato da una parte a reperire maggiori risorse per circa 7 miliardi, ricorrendo in particolare alla vendita delle frequenze del dividendo digitale, nonché a interventi di manutenzione del comparto giochi, con particolare riguardo anche a una nuova stretta in termini di sanzioni e penali contro il gioco illegale e misure ad hoc per tutelare i giocatori, soprattutto se minori. Dall’altra il Dl dovrà rifinanziare, oltre il 5 per mille, anche la cassa integrazione in deroga e l’insieme degli altri ammortizzatori attivati. Inoltre dovrà prorogare il bonus sugli straordinari, cui potranno accedere questa volta i dipendenti con un reddito annuo di 40mila euro. Inoltre come già annunciato il provvedimento d’urgenza dovrebbe reperire nuove risorse da destinare all’Università, su cui si è registrato ieri il nuovo appello della Crui che invita esecutivo e camere a fare uno sforzo in più, perché senza fondi nel 2011 si potrebbero determinare «situazioni di vero tracollo». Fatti i conti e quantificate le risorse disponibili il governo dovrebbe prevedere sempre nel Dl anche misure di sostegno alla crescita, come ad esempio la proroga del bonus Irpef del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. Nel frattempo in Parlamento sulla legge di Stabilità e il bilancio 2011, con la presentazione oggi in commissione bilancio della Camera degli emendamenti termina “il prologo” e dalla prossima settimana si passerà all’esame di merito. E con un dibattito che potrebbe accendersi visto che i finiani sarebbero pronti a presentare un pacchetto di modifiche per sostenere scuola e università. Dopo le commissioni Finanze, Lavoro, Trasporti e Attività produttive, sono arrivati in commissione Bilancio i pareri anche delle altre. Tra quelle più severe l’Ambiente che non può non rilevare «con preoccupazione» che lo stanziamento complessivo per il ministero dell’Ambiente per il 2011 «ammonta a 513,9 milioni di euro (-31,2%). Dalla Cultura arriva l’invito a incrementare gli stanziamenti previsti nel-l’ambito del programma di sostegno all’editoria». Le condizioni poste dalla Difesa si fondano sulla necessità di incrementate le risorse per il comparto, gli stanziamenti per i reclutamenti e l’ammodernamento degli arsenali militari. Severo anche il giudizio della commissione Affari esteri secondo cui i tagli alla Farnesina «non valorizzano adeguatamente il Paese quale protagonista dello scenario politico internazionale né sostengono in modo coerente la promozione del sistema Paese quale elemento strategico» per superare la crisi economica. «Mi rendo conto che in alcuni settori i tagli di spesa sono molto dolorosi», ha sottolineato ieri il viceministro dell’Economia, Giuseppe Vegas, replicando in commissione Bilancio. «È chiaro – ha rilevato Vegas – che è molto più difficile ridurre la spesa nei settori più consolidati, come ad esempio i redditi da stipendio o da pensione, o quelli molto sensibili come sono quelli della spesa sanitaria». Il Viceministro ha sottolineato anche che non è possibile diminuire la tassazione in deficit. «Non solo non ce lo consente il patto di stabilità, che ora va a essere rinforzato, ma non ce lo consentirebbero in primo luogo i mercati, sarebbe un’azione sostanzialmente suicida».
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