Il borsello della regione Veneto soffre, ma Palazzo Balbi “riassetta” il bilancio per recuperare risorse da destinare alle imprese ? accantonando 36 milioni per un fondo di garanzia che favorisca l’accesso al credito ?, alla cultura (3,3 milioni ripartiti tra la Biennale, Teatro La Fenice e Arena di Verona), al trasporto pubblico locale su gomma e acqueo (4 milioni), oltre a ripianare il disavanzo dell’Arpav (5,1 milioni). L’assestamento di bilancio, varato la scorsa settimana dalla giunta Zaia nasce dalla consapevolezza che la crisi tocca anche le finanze pubbliche. Il saldo finanziario negativo alla chiusura dell’esercizio 2009, infatti, ammonta a oltre mezzo milione e le spese a destinazione vincolata da riscrivere sono di 1,65 miliardi. La manovra presentata dall’assessore al Bilancio, Roberto Ciambetti, fa perno sul ricorso all’indebitamento per 938,8 milioni. «Una cifra che porta la regione a raggiungere la capacità teorica massima per la contrazione di mutui per nuovi investimenti», spiega lo stesso Ciambetti, che per realizzare l’assestamento ha chiesto una cura dimagrante ai colleghi. «I 36 milioni per lo sviluppo delle Pmi ? chiarisce ? derivano da tagli tra il 10 e il 13% sui capitoli di spesa di ciascun assessore, a dimostrazione del grande senso di responsabilità che la giunta ha dimostrato, condividendo l’obiettivo prioritario di garantire sostegno alla nostra economia e di rilanciare l’occupazione». Gli obiettivi sono più ampi. «A questi 36 milioni ? rilancia Ciambetti ? prevediamo di aggiungere nel 2011 ulteriori 15 milioni, costituendo in tal modo un fondo di 50 milioni, i quali potranno innescare un volano di oltre 2,5 miliardi di mutui che garantiranno al sistema delle imprese del veneto una boccata di ossigeno, ma consentiranno anche di avviare una nuova stagione d’investimenti. A queste risorse si aggiungeranno anche quelle degli altri soggetti che partecipano all’operazione (Veneto Sviluppo, confidi e banche), per cui si ipotizza che l’intero fondo di garanzia movimenterà prestiti per circa 4 miliardi». La manovra viene sottoposta questa settimana alle parti sociali ed è già all’esame delle commissioni, dunque il presidente della commissione Bilancio, Costantino Toniolo, prevede di poterla licenziare in tempo utile per portarla in consiglio il 16 novembre. Le reazioni delle categorie economiche sono comunque di positiva apertura. «L’assestamento dà un primo segnale rispetto alla volontà di finalizzare le risorse e di realizzare dei tagli, dunque si compiono due vantaggi congiunti ? osserva Francesco Borga, direttore di Confindustria Veneto ?. È utile che sia efficientata la spesa tagliando le risorse di bilancio che difficilmente sarebbero state spese entro fine anno. È una scelta che governa l’emergenza con un certo coraggio». E rileva naturalmente l’importanza dello stanziamento dei 36 milioni per il credito alle Pmi. «Di positivo ci sono i tempi rapidi, le disponibilità finanziarie e soprattutto le finalità», gli fa eco Claudio Miotto, presidente della Confartigianato del Veneto. Che richiama, però, l’attenzione su un nodo cruciale: «È necessaria maggiore chiarezza sullo strumento che la regione ha intenzione di utilizzare e sulle modalità di accesso al credito. Se si tratta di una fondo di garanzia da avviare anche attraverso i confidi, il nostro sistema è in grado di supportare l’operazione. Se si tratta di replicare i Tremonti Bond a livello locale, ci preoccupa la scarsa appetibilità nei confronti degli istituti di credito a causa soprattutto dei costi».
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