Per una volta tanto, l’Italia è rovesciata. È la Sicilia la prima in quanto a priorità e finanziamenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Porterà a casa 296 interventi urgenti e 36,3 milioni di finanziamenti. Tra le opere possibili, spuntano anche controsoffitti e tramezzature. I ministeri dell’istruzione e delle infrastrutture hanno infatti concluso una prima verifica sullo stato dell’edilizia degli edifici scolastici in Italia e hanno deliberato il piano degli interventi urgenti: riguarderanno oltre 1.700 scuole, la maggior parte al Sud. Disponibili, 358 milioni di euro sbloccati di recente dal Cipe. Le verifiche sull’anagrafe dell’edilizia scolastica proseguiranno fino al 30 novembre con un aggiornamento del SIDI, sul sito del ministero dell’istruzione, voce «Rilevazioni», a carico delle stesse scuole. È stato il ministro Gelmini, insieme al sottosegretario Mario Mantovani, a presentare lo stato dell’arte dell’aggiornamento dell’anagrafe del-l’edilizia scolastica. «Finalmente la banca dati è stata completata e contiene per la prima volta, oltre agli elementi strutturali, quelli non strutturali degli edifici», come lo stato di controsoffitti, tramezzature, rischio sismico, presenza di barriere architettoniche, presenza di amianto e certificazioni antincendio: «Tutte informazioni che come ha dimostrato la tragica vicenda di Rivoli sono molto importanti», ha detto il ministro. Per quanto riguarda il quadro regionale, delle 1.706 ristrutturazioni che partiranno subito, al primo posto c’è la Sicilia (296 interventi urgenti e 36,3 milioni stanziati). Al secondo posto si piazza il Veneto che vede finanziati, per 27,5 milioni di euro 186 interventi. Poi seguono la Puglia (181 opere con 25 milioni) e il Lazio (154 con 35,5 milioni). Terzultima in classifica il Friuli Venezia Giulia, penultima la Valle d’Aosta. Ultime le province autonome di Trento e Bolzano con 0 interventi.Il ministro ha spiegato che a realizzare il piano sono state impegnate, da gennaio 2009, sotto il coordinamento delle regioni, 466 squadre tecniche. Per la Gelmini «è necessario colmare le lacune e le carenze nell’edilizia scolastica: in periodi di tagli è difficile, ma è un obiettivo che si può raggiungere se tutte le istituzioni danno alla scuola la giusta priorità rispetto ad altre voci di spesa».Il sottosegretario Mantovani ha aggiunto: «Siamo riusciti a monitorare quasi l’80% delle 45 mila scuole italiane e ora, entro giugno, con i fondi già disponibili i lavori possono essere messi in cantiere». Sino ad oggi il governo complessivamente ha stanziato per l’edilizia scolastica 1 miliardo di euro: secondo il ministro Gelmini è pari al «triplo di quanto ha fatto l’esecutivo precedente».
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