Roma è la capitale dei bambini. Nel suo territorio vivono 445mila under 18, una popolazione da record, che è cresciuta così tanto grazie al contributo degli immigrati. Dal 2000 al 2008 i bimbi stranieri sono più che raddoppiati, passando da 22mila a 44mila. Ma nonostante questo primato, la capitale non si mostra generosa con i suoi baby cittadini: gli asili nido pubblici sono troppo pochi, la percentuale di dispersione scolastica è preoccupante, così come quella dei bambini che finiscono vittima della prostituzione o del lavoro minorile. É questa la fotografia fornita da Save the Children Italia, che ieri alla Banca d’Italia ha presentato il suo primo Atlante dell’Infanzia. Un Atlante dal titolo affascinante e provocatorio, “L’Isola dei tesori”, «perché i bambini sono il nostro tesoro – spiega il direttore generale Valerio Neri – ed è per questo che abbiamo scelto di illustrare il dossier in un luogo simbolico, che per statuto protegge e governa il tesoro economico e finanziario italiano». Ma la strada da fare perché Roma si trasformi in una città a misura di bambino è ancora tutta in salita, come dimostrano i dati del dossier, abbinato ad un nuovo sito www.atlanteminori.it, realizzato da Giulio Cederna, Massimo Paone e Dagmawi Yimer. Nel corso del 2010 i nidi pubblici della capitale hanno registrato 8000 domande in lista d’attesa, ma le richieste accolte variano da un minimo del 41% nel I municipio, ad un massimo del 77% nel V. Sempre il V, però, si guadagna il triste primato di municipio con più bambini che lasciano la scuola: nei quartieri Tiburtina, Pietralata e San Basilio l’insieme di ritirati, trasferiti e bocciati è pari al 32%, a fronte di una media regionale del 5,4%. I tassi di dispersione aumentano con il progredire dei cicli di studio: sono pari al 2,3% alle elementari, al 6,6% alle medie e al 20,1% alle superiori. Poi ci sono i bambini e gli adolescenti invisibili, minori per lo più stranieri che si fermano poco tempo nelle comunità e poi scappano: tra il 2009 e il 2010 Save the Children ha raggiunto e aiutato 1.200 ragazzini soli, soprattutto afgani e egiziani. Ancora. Roma è la città italiana che più di tutte ha visto crescere la cementificazione, con un incremento medio annuo di 336 ettari dal 1998 e il 2006, per un totale di 23 chilometri quadrati. Ed è anche la capitale europea con la più alta concentrazione di biossido di azoto. Per ogni bambino ci sono 5,21 tra auto e motocicli. Ma ci sono anche buone notizie. Tra i bimbi nati da genitori stranieri i nomi Matteo, Alessandro, Sara, Giulia prevalgono sui nomi stranieri, «segno importante – osserva Neri – che l’integrazione è in atto».
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento