I rapporti tra università e impresa stanno a cuore anche alle regioni. Sono molti i bandi regionali che aiutano le imprese a rivolgersi alle università per i propri progetti di innovazione. Si tratta principalmente di due diverse tipologie di bando: una che finanzia l’acquisizione di consulenze specifiche, fra cui quelle rilasciate anche da università, l’altra rivolta al sostegno di progetti di ricerca e sviluppo, all’interno del quale, oltre ai costi interni, si possono inserire i compensi agli atenei per l’attività di consulenza. Di seguito analizziamo alcune delle iniziative proposte dalle regioni. Piemonte, bando al via dal 1° dicembre. La regione ha stanziato 7 milioni di euro per lanciare il bando «Innovation voucher», che finanzia l’acquisizione dei servizi per la ricerca e l’innovazione. Possono presentare richiesta persone fisiche, liberi professionisti, micro, piccole e medie imprese che operino o si impegnino a operare sul territorio regionale. Il bando finanzia l’acquisizione di servizi per l’innovazione e la ricerca strumentali allo sviluppo delle idee innovative, forniti da imprese o da organismi di ricerca. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto che per le imprese copre fino al 70% della spesa prevista con un massimo di 20 mila euro, in regime «de minimis». La scadenza del bando è fissata al 14 gennaio 2011. Lombardia, grande appeal per i voucher. A giugno scorso, la regione ha dato avvio al bando per la concessione di voucher per servizi in ricerca e sviluppo per favorire processi di innovazione tecnologica, stanziando 3 milioni di euro. Il bando sarebbe dovuto rimanere aperto fino alla fine dell’anno, ma a oggi sono rimaste disponibili risorse nella sola provincia di Pavia. Il bando finanzia, tra le altre cose, l’acquisto di servizi di ricerca, progettazione e sviluppo, servizi di laboratorio analisi, prove e misure, test tecnici o collaudi per attività finalizzate e individuare potenzialità e fattibilità tecnica di progetti di innovazione di prodotto o di processo, anche da università, con un contributo a fondo perduto fino a 5 mila euro. La regione e il sistema camerale stanno valutando la riproposizione del bando per il 2011. Toscana, contributo a fondo perduto per consulenze. È aperto a sportello con graduatorie trimestrali il bando rivolto alle imprese manifatturiere e dei servizi che finanzia l’acquisizione di servizi qualificati, fra cui quelli offerti da università ed enti di ricerca. Il bando, fra le altre cose, finanzia consulenze svolte nell’ambito di progetti di innovazione e trasferimento tecnologico con contributi che possono raggiungere il 50% della spesa. Nell’ambito del Por, sono ancora a disposizione risorse per circa 31 milioni di euro. Marche, doppia via per le consulenze degli atenei. Sono due i bandi ai nastri di partenza che possono finanziare la collaborazione tra imprese e università. Il primo bando finanzia l’innovazione nei processi aziendali, con uno stanziamento di circa 7,4 milioni di euro rivolto alle pmi marchigiane. Le spese ammissibili possono riguardare anche la consulenza per l’innovazione di prodotto svolta da università ed enti di ricerca e sono finanziate con un contributo del 30% della spesa. Il bando resterà aperto dal 13 dicembre 2010 al 3 marzo 2011. L’altro bando, rivolto alle pmi nell’ambito della legge 598/94, finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, all’interno dei quali è possibile inserire consulenze da parte di atenei. I fondi a disposizione ammontano a circa 6 milioni di euro e consentono di concedere contributi a fondo perduto fino al 35% della spesa, affiancati da finanziamenti agevolati. Questo bando consente di presentare domanda dal 6 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011. Sicilia, scadenza fissata al 30 novembre per la ricerca. A seguito di ulteriore proroga, scadrà il 30 novembre 2010 il bando emanato in attuazione della linea di intervento 4.1.1.1 del Por Fesr Sicilia 2007-2013 che finanzia pmi e grandi imprese per lo svolgimento di progetti di ricerca e sviluppo. I progetti devono prevedere spese comprese tra un minimo di 500 mila euro e un massimo di 6 milioni di euro. Le risorse a disposizione, da concedere sotto forma di contributi a fondo perduto, ammontano a oltre 53 milioni di euro. Tra le spese di progetto è possibile inserire anche i costi della ricerca contrattuale con università che, fra l’altro, permettono di ottenere una maggiore intensità di aiuto.
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