ROMA – Via la proroga del blocco delle demolizioni delle case abusive in Campania, delle concessioni-contratto per gli operatori economici danneggiati dalle eruzioni dell’Etna, e delle agevolazioni per l’acquisto di immobili destinate a Roma Capitale. Niente slittamento al 31 agosto 2012 delle graduatorie provinciali degli insegnanti, salta anche la riorganizzazione della Consob e la possibilità per i Comuni con oltre un milione di abitanti di aumentare il numero di assessori e consiglieri (norma voluta dal Campidoglio, e infatti Alemanno si è infuriato: «Non finisce qui», ha detto). Queste alcune delle modifiche apportate dal governo al Milleproroghe per superare le obiezioni di legittimità costituzionale poste dal presidente della Repubblica Napolitano. Il testo del maxiemendamento sostitutivo, riscritto nel giro di poche ore dal ministro dell’Economia Tremonti, è stato depositato ieri sera alla Camera. E ha già provocato un duro scontro nella maggioranza. A cominciare dai deputati campani del Pdl, che contestano il mancato blocco delle ruspe. Spariscono anche le norme volute dalla Lega per i precari . Il governo rischia un “no” anche dai responsabili Scilipoti e Saverio Romano, in polemica con la norma che blocca i rimborsi delle banche ai cittadini per gli interessi pagati indebitamente. Già oggi è previsto il primo voto di fiducia, venerdì si dovrebbe chiudere alla Camera e passare al Senato, con un altro voto di fiducia. In questo modo si dovrebbe arrivare, sia pure con il fiato in gola, a licenziare il provvedimento sabato, un giorno prima della scadenza del termine per l’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto. Tra le norme soppresse dal maxiemendamento anche quella che proroga per i bagnini la possibilità di lavorare pur senza avere il brevetto di salvataggio, e quella che estende al presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture la norma che fissa la durata in carica per 7 anni, senza riconferma. Saldissima invece la norma che prevede la dilazione di sei mesi per il pagamento delle multe sulle quote latte, difesa con forza dalla Lega. Il Pd annuncia ostruzionismo: «Faremo di tutto perché la fiducia non sia votata prima di venerdì – dice Francesco Boccia – anche così il Milleproroghe è un pasticcio. Tremonti, dopo una legge di stabilità snella, ha fatto spazio al suk che ha sempre contestato». Annuncia battaglia anche l’Idv. Altra norma molto contestata è quella che fissa al 31 dicembre 2011 la proroga del divieto per chi «esercita l’attività televisiva in ambito nazionale» di acquisire partecipazioni in case editrici e giornali quotidiani: secondo le opposizioni il testo è confuso, e dev’essere riformulato. E mentre il ministro dello Sviluppo Economico Romani assicura che la fiducia non «è uno sgarbo a Napolitano», ma una scelta obbligata per superare l’ostruzionismo dell’opposizione, il coordinatore delle commissioni economiche del Senato Paolo Giaretta ribatte che i quattro quinti degli emendamenti, che hanno gonfiato e snaturato il Milleproroghe, sono dovuti proprio alla maggioranza, succube in particolare della Lega. Infatti non solo sono state salvate le quote latte, ma anche lo stanziamento di tre milioni ciascuno a favore dell’Arena di Verona, della Scala e alla Fondazione Verdi, nonostante il più che cospicuo taglio al Fus che ha penalizzato le altre fondazioni liriche. Oltre che caotico, per diversi parlamentari il Milleproroghe, nell’ultima versione di Tremonti, è pure antimeridionale.
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