Il maxiemendamento al milleproroghe (all’articolo 2, comma 2-bis) contiene una disposizione di non facile lettura, relativa alle modalità di finanziamento del ciclo di gestione dei rifiuti («emendamento Campania»). Vi si stabilisce che, nelle more della attuazione delle disposizioni di carattere finanziario in materia di ciclo di gestione dei rifiuti, è consentito di assicurare la copertura integrale dei costi diretti e indiretti riferiti a tale gestione attraverso modalità alternative all’incremento del prelievo sui rifiuti. Non è molto chiara innanzitutto l’individuazione dei destinatari della previsione. Vi si afferma infatti che la facoltà in esame «comprende», ma non esaurisce, le norme degli articoli 11 e 12 del Dl 195/2009, sull’emergenza rifiuti campana. La stessa inoltre prescinde dalla dichiarazione dello stato di emergenza ed è disposta in deroga al blocco degli aumenti tributari. Considerato che non vengono mai espressamente menzionati gli enti territoriali della Campania, il dubbio è che la disposizione possa avere un’applicazione più vasta. Alcune circostanze suggeriscono però che la novità sia riferibile alla sola Campania, a partire dal testo della relazione illustrativa. Solo per i comuni campani, inoltre, vige l’obbligo di coprire integralmente la spesa relativa alla gestione dei rifiuti urbani, sancito nell’articolo 11 del Dl 195/2009. Nel resto del territorio nazionale, invece, il finanziamento integrale del ciclo dei rifiuti rappresenta una mera facoltà. A ciò si aggiunga che il prelievo sui rifiuti non rientra nel blocco della leva tributaria disposto dalla legge di stabilità 2011. Ne deriva che il comune che intende, per propria valutazione, provvedere alla copertura integrale della spesa in questione ha il potere di aumentare le tariffe dell’entrata (Tarsu o Tia). Sembra pertanto che l’emendamento abbia inteso consentire agli enti locali di non gravare ulteriormente le famiglie e gli utenti del servizio pubblico della regione Campania per effetto dell’esigenza di finanziare integralmente con la tariffa la spesa della gestione dei rifiuti. Ciò non toglie che, vista la generalità della previsione del milleproroghe, se in altre regioni dovessero realizzarsi condizioni analoghe a quella della Campania, la disciplina in esame potrà essere direttamente attuata in tali territori. La modalità alternativa di finanziamento varia in funzione del livello di governo interessato. In particolare: a) i comuni e le province potranno raddoppiare l’importo dell’addizionale sull’accisa dell’energia elettrica; b) la regione potrà elevare i tributi propri sino al massimo di legge e incrementare l’imposta sulla benzina di 10 centesimi al litro oltre il massimo consentito.
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