Cura dimagrante per il ministero dell’economia, che rivede la propria struttura e riduce il numero massimo dei dirigenti. Il pre consiglio dei ministri esamina oggi uno schema di dpr col quale sarà modificato il regolamento di organizzazione del Mineconomia, approvato col dpr 43/2008. La complessa riorganizzazione della struttura ministeriale passa in primo luogo per la forte contrazione del numero degli uffici di livello dirigenziale non generale e delle posizioni dirigenziali relative ai corpi ispettivi e agli incarichi di studio e ricerca, che passa da un massimo di 945 a un massimo di 789. I dirigenti di prima fascia, invece, andranno ad un massimo di 61. Lo schema di riorganizzazione del ministero rivede in modo molto dettagliato specifiche competenze dei dipartimenti che lo compongono, sopprimendo anche organi collegiali come la commissione tecnica per la finanza pubblica di cui all’articolo 1, comma 474, della legge 27/12/2006, n. 296, nel rispetto delle indicazioni delle leggi 133/2008 e 122/2010 in tema di riduzione degli apparati amministrativi. Parte integrante della riorganizzazione è anche la revisione delle competenze in tema di conduzione delle relazioni sindacali. Il ridisegno delle competenze si orienta per un accentramento di tale funzione. Infatti, sopprime le competenze in merito alle relazioni sindacali con la rappresentanza dipartimentale nell’ambito degli indirizzi generali definiti dal dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi presso i dipartimenti del tesoro, della ragioneria generale dello stato e delle finanze. Sarà, invece, il dipartimento del-l’amministrazione generale, del personale e dei servizi competente per la formazione dell’indirizzo generale della rappresentanza della parte pubblica nell’ambito della contrattazione integrativa decentrata. Di conseguenza, le competenze degli uffici di livello dirigenziale non generale sono presso il dipartimento dell’amministrazione generale, oltre al coordinamento e segreteria del capo dipartimento e comunicazione, al controllo di gestione e analisi dei processi al coordinamento del corpo ispettivo comprenderanno proprio le relazioni sindacali. Strategica per la gestione del personale sarà l’operato della direzione centrale del personale, nella quale risulteranno concentrate una serie di competenze, come elaborazione e definizione delle politiche del personale del ministero, mobilità del personale interna ed esterna, istruttoria per l’assegnazione dei dirigenti e per il conferimento di incarichi di direzione di uffici, procedimenti disciplinari. Insomma, l’amministrazione del personale rinuncia all’impostazione voluta dal dlgs 150/2009, tendente, esattamente all’opposto, a decentrare su ciascuna figura dirigenziale di vertice la gestione del rapporti di lavoro e delle relazioni sindacali.
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