Antimafia ai privati

APPALTI/L’Authority: sblocco dati per chi fa le gare

Italia Oggi
4 Marzo 2011
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Scende in campo l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici per consentire ai privati che, fanno le gare per la realizzazione di opere pubbliche «a scomputo» di ottenere dalle amministrazioni competenti le informative «antimafia» e i certificati dei casellari giudiziari. L’organismo di vigilanza presieduto da Giuseppe Brienza ha infatti deciso di convocare a breve le amministrazioni competenti per risolvere un problema di non poco conto sotto il profilo delle verifiche antimafia e penali, che diversi operatori privati hanno segnalato in questi ultimi mesi. Nella sostanza la vicenda riguarda le gare effettuate dai privati (titolari del permesso di costruire o del piano di lottizzazione o di altro strumento urbanistico attuativo contemplante I’esecuzione di opere di urbanizzazione) che realizzano opere pubbliche a scomputo degli oneri di urbanizzazione; tali soggetti sono individuati dal codice dei contratti pubblici come stazioni appaltanti, in base all’articolo 32, comma 1, lettera g) del decreto legislativo n. 163/2006. Pertanto, come ha anche chiarito al stessa Autorità nella determina n. 7 del 16 luglio 2009, »il privato dovrà applicare le medesime norme cui è tenuta I’amministrazione quando affida I’esecuzione di lavori pubblici di corrispondente tipologia ed importo, escluse le sole disposizioni specificatamente indicate dall’articolo 32, comma 2, secondo il quale non si applicano gli articoli 63, 78, comma 2, 90, comma 6, 92, 128». I privati, quando gestiscono le gare, sono quindi tenuti anche ad effettuare le previste verifiche dei requisiti di ordine generale in sede di gara, espressamente stabiliti dall’articolo 38 del Codice dei contratti pubblici. Accade però che nella verifica dei requisiti per i quali occorre acquisire le informazioni prefettizie «antimafia» e i certificati del casellario giudiziale, spesso i privati si vedono opporre un rifiuto da parte delle amministrazioni competenti. Il risultato è, ovviamente, quello di non riuscire ad accertare le dichiarazioni effettuate dai concorrenti in sede di partecipazione alla gara e questo anche rispetto a profili delicato come sono quelli afferenti ai certificati e alle informazioni che non vengono, in diversi casi, rese. L’Autorità ha avuto modo di mettere a punto nelle ultime settimane, attraverso la raccolta delle richieste di CIG (codice di identificazione gara) operate dai privati, istituito una apposita banca dati contenente le informazioni dei titolari di permesso di costruire che realizzeranno anche opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione. L’obiettivo che si è quindi posta è quello di consentire a tali soggetti di effettuare compiutamente tutte le verifiche previste dalle norme sulle Stazioni Appaltanti; per fare ciò l’Autorità di Via di Ripetta ha invitato le amministrazioni competenti a un incontro tecnico per la definizione delle modalità operative per l’accesso alle informazioni sulle imprese da loro detenute. Con tutta probabilità sarà necessaria una circolare che chiarisca a tutte le amministrazioni le condizioni in presenza delle quali i privati hanno il diritto di acquisire i certificati e le informazioni.

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