Spagna, Italia, Germania, ha dichiarato Antonello Pezzini, rappresentante di Confindustria in Europa e Consigliere Cese (Comitato economico e sociale europeo), «potrebbero partecipare con un opportuno progetto al Pic (competitive innovation programme) che ha i finanziamenti per sostenerlo. La Dg Energia, invece, triangolando con la Bei mediante il poderoso strumento del Patto dei sindaci, propone ai comuni di diventare soci dell’Europa per mettere a regime gli edifici pubblici soprattutto, attraverso un piano di azione che preveda un finanziamento da parte della Bei e la restituzione del prestito in vent’anni, con un tasso di interesse 10-15 basic point sotto l’euribor a sei mesi». «Il tempo che ci separa dal 2020, anno degli edifici a energia quasi zero», ha spiegato Emmanul Cabau, della Dg Energia Ue, dovrà essere impiegato per mettere in campo il piano di azione energetico della Commissione europea che troverà seguito in varie direttive, tra cui la Epbd recast. Occorrerà migliorare l’efficienza energetica del settore edilizio e l’efficacia della spesa pubblica al fine di raggiungere un target di ristrutturazioni del 3% e una vasta distribuzione di incentivi sia a proprietari sia a locatari, formando e informando meglio un gran numero di persone. Per fare ciò, ha spiegato Cabau, «bisognerà adottare un approccio olistico nell’uso dell’energia, un sistema di controllo indipendente dei certificati e una metodologia comparativa che armonizzi i requisiti degli stati membri (avviando negoziati), e porti pure a livelli di ottimizzazione dei costi, spostando l’attenzione dagli investimenti verso il ciclo di vita globale dei costi. Se si vorrà raggiungere l’obiettivo del 2020, bisognerà tener conto di tutte le forme di energia, non solo rinnovabili, e bilanciare il costo degli investimenti e il costo di manutenzione, per raggiungere il costo netto di efficacia energetica secondo la metodologia già applicata nell’ecodesign». Seguendo questi criteri ci si potrà avvicinare con fiducia alle prossime tappe: adozione della Epbd in giugno 2011, recepimento entro luglio 2012, e applicazione tra gennaio e giugno 2013. «L’Italia dovrà normare entro l’anno prossimo, recependo tutti i contenuti della progettazione ecocompatibile, e considerando fondamentale nella assegnazione di un appalto il consumo energetico dell’edificio e le scelte adottate per la produzione degli impianti. Una rivoluzione dei criteri di valutazione, che avanza affrontando con la 2009/28 il tema del risparmio di energia da fonti rinnovabili, e introduce l’aerotermia come nuova fonte applicabile per il recupero termico (25-28%) attraverso l’uso di pompe di calore a bassa entalpia», ha dichiarato Pezzini, al durante il seminario internazionale, organizzato da Uni a Milano, in occasione della riunione plenaria del CEN/TC 89, per la definizione delle «Prestazioni termiche degli edifici e dei componenti per l’edilizia». «Le evoluzioni giuridiche in materia energetica nella Ue», ha asserito Pezzini, «dovranno seguire il rafforzamento del binomio clima-energia e le trasformazioni di scenario prospettate dalla Dg Ricerca & Innovazione, in base alle quali l’80% della popolazione mondiale, nel 2050, abiterà nelle città del sud del mondo, con un palese incremento del fabbisogno di energia per il raffrescamento, tenuto conto delle stime del rapporto Ocse, che prevedono per il 2025 un aumento del 50% dei volumi di greggio impiegati nel 2005, con un consumo di 15 miliardi di Tep (tonnellata equivalente petrolio)». Sarà dunque importante affrontare i contenuti della nuova direttiva 2010/31 UE, coniugandoli a quelli della direttiva 2010/30 UE sugli EcoLabel. «Ulteriori connessioni», ha suggerito Pezzini, «saranno praticabili con l’unità di ricerca sui materiali (settore tecnologie industriali, Dg Ricerca &Innovazione), guidata da Enzo Tomellini, che ha a disposizione all’interno del Pq7, 2007-2013, due miliardi di euro per sperimentare nuovi materiali per avere una trasmittanza su una parete verticale opaca compatibile con il risparmio energetico, mentre l’Eie (energia intelligente per l’Europa) propone con vari bandi centri di riflessione sull’omogeneità di calcolo per l’efficienza energetica degli edifici.
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