POTENZA – Aumentano del 72 per cento in Basilicata gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili connessi alla rete elettrica Enel. A fronte del boom di richieste di investimenti in eolico e fotovoltaico e del rischio di non poter collegare agli elettrodotti gli impianti appena costruiti per carenza di centraline di media tensione (che sono ormai insufficienti o in fase di esaurimento), la situazione si sblocca ed Enel ora continua a incrementare il numero di connessioni. Tanto che, anche nel 2011, questa cifra è in aumento. I nuovi impianti. Nel corso del 2010, infatti, sono stati 580 i nuovi impianti verdi che Enel ha connesso alla rete elettrica lucana. Una cifra che, se raffrontata ai circa 900 già connessi fino al 2009, fa registrare una crescita del 72 per cento del numero di impianti verdi presenti sul territorio in un solo anno, per una potenza di 90 MW (megawatt). Un incremento che a Potenza e in provincia, con 430 nuovi impianti, è stato di quasi il 100 per cento. Mentre a Matera gli impianti aumentano in misura percentualmente inferiore (35 per cento), grazie a 150 nuove installazioni. «È stato un anno molto impegnativo, ma anche ricco di grande soddisfazione per i risultati raggiunti», ribadisce Roberto Zanchi, responsabile per la Puglia e la Basilicata di Enel Distribuzione, sottolineando che sono stati connessi alla rete elettrica un numero di impianti pari quasi alla somma dei precedenti 3 anni. Buone sembrano le prospettive anche per l’anno in corso: «Nei primi mesi del 2011 – spiega ancora Zanchi -, siamo riusciti a produrre un incremento del 72 per cento del numero di attivazioni riferite allo stesso periodo del 2010 e in Enel siamo tutti al lavoro per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti». «Standard rispettati». «La gestione di un numero sempre crescente di connessioni è certamente il frutto dell’esperienza maturata, dell’impegno costante sul fronte autorizzativo e del confronto positivo con la pubblica amministrazione lucana», dichiara Zanchi, precisando che è stato anche «garantito il pieno rispetto degli standard qualitativi previsti dall’autorità per l’Energia». Un impegno che non si ferma qui: il modello di generazione distribuita sta modificando il sistema di produzione di energia elettrica e la stessa concezione della rete di distribuzione. Si cambia sistema. «Enel Distribuzione – aggiunge infatti Zanchi – è impegnata per dare vita ad una rete intelligente (una cosiddetta smart grid, ndr) simile a internet, in grado di far dialogare produttori e consumatori, di interpretare in anticipo le esigenze di consumo e adattare con flessibilità la produzione. L’Italia è in prima fila nello sviluppo di queste reti, anche grazie ai milioni di contatori elettronici installati su tutto il suo territorio». Con l’ampliarsi della generazione distribuita da fonti rinnovabili, anche in ambito domestico, si fa spazio una rete di produzione aggiuntiva che ben si deve integrare con quella tradizionale per assicurare il servizio. Un servizio che, peraltro, dovrà differenziarsi prevedendo anche una rete ad alto voltaggio diffusa per alimentare le colonnine di ricarica per auto elettriche. Fine della centralizzazione. Tutto questo implica che ci siano un controllo non più centralizzato bensì distribuito sul territorio, flussi di potenze bidirezionali e reti attive. Il distributore dell’energia elettrica, quindi, si sta trovando di fronte ad una trasformazione della propria rete per essere in grado di gestire sia i flussi di energia prodotta dalle grandi centrali (termoelettriche, idroelettriche e altro) e sia quelli da produzione di media e piccola entità da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, termico). Non sarà quindi più sufficiente avere un controllo della produzione a carattere nazionale ma sarà necessario, anche a livello locale, monitorare, gestire ed integrare la distribuzione di energia prodotta in bassa e in media tensione proveniente da fonti rinnovabili. I requisiti. La rete elettrica non è più solo quindi un canale per trasmettere e distribuire energia elettrica dalle grandi centrali ai clienti finali, ma una rete “intelligente”, cioè esattamente una smart grid. E quattro sono i requisiti fondamentali ai quali dovrà rispondere la rete elettrica del futuro: essere accessibile, garantendo accesso alle fonti di produzione rinnovabile; essere affidabile garantendo la fornitura dell’energia elettrica; essere efficiente per garantire minori costi e ridurre le emissioni di gas serra; essere flessibile per venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori, come quella di partecipare attivamente alla produzione dell’energia elettrica o di ricaricare senza impedimenti di tempo e spazio la propria auto elettrica.
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