Informatizzare la pubblica amministrazione costa. Nessuno, dalla parti del ministero dell’innovazione guidato da Renato Brunetta, si è mai nascosto questa realtà. Ma a DigitPa, l’ente vigilato dal ministero e sorto sulle ceneri del Cnipa proprio per sviluppare il piano di digitalizzazione, i problemi di spesa non sembrano aver pesato molto. Negli ultimi tre anni, con riflessi economici ancora vivi sul 2010, l’organismo ha infatti assegnato qualcosa come 73 consulenze, per un valore complessivo di 5.276.477 euro. Questo significa che ogni incarico, in media, vale 72 mila euro. Davvero niente male per tutti gli esperti e collaboratori che hanno avuto a che fare con la struttura. I dettagli di queste ricche retribuzioni emergono proprio dalle griglie che qualche giorno fa sono state pubblicate on line dallo stesso Brunetta, nell’ambito della sua crociata antisprechi ribattezzata «operazione trasparenza». Va subito detto che la maggior parte degli incarichi ha durata pluriennale, molto spesso biennale o triennale, e alcuni di essi si sono già conclusi o a fine 2009 o nel corso del 2010. Ma nello schema di Brunetta vengono tutti inseriti nel 2010 perché proprio l’anno scorso è proseguito il saldo di moltissimi compensi. Dalle tabelle, a tal proposito, emerge che hanno avuto corso pagamenti per 518.550 euro. Allo stesso tempo va segnalato che si tratta in buona parte di incarichi il cui inizio affonda le radici nel periodo in cui DigitPa si chiamava ancora Cnipa (Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione), prima che Brunetta intervenisse per ricalibrarne l’organizzazione. Tra le consulenze più ricche, ben 16 sorpassano i 100 mila euro. La più corposa, del valore di 210 mila euro, è andata a beneficio di Vincenzo Busso, per un incarico triennale (17 luglio 2007-16 luglio 2010) consistente in «attività connesse all’attuazione del progetto lotta agli sprechi». Subito dopo ci sono due consulenze da 195 mila euro ciascuna: una a favore di Giacomo Massi (primo ottobre 2007-30 settembre 2010), relativa a un’attività attinente al progetto «diffusione territoriale dei servizi per cittadini e imprese»; l’altra a favore di Vincenzo Busso (15 ottobre 2010- 14 settembre 2013) per lo sviluppo di un progetto chiamato Corige (Controllo dei risultati di gestione nella pa). A seguire tutte le altre. Insomma, una bella torta spartita da un DigitPa oggi guidato da Francesco Beltrame e da un consiglio direttivo in cui hanno trovato posto anche l’ex ministro forzista Giuliano Urbani e l’ex capo del Cnipa, Fabio Pistella.
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