Un budget per finanziare orari flessibili

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Il Sole 24 Ore
4 Maggio 2011
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Un budget da 500 mila euro per finanziare i progetti che consentono a lavoratrici e lavoratori dipendenti, inclusi i dirigenti, di fruire di particolari forme di flessibilità di orari e organizzazione del lavoro. Lo stanziamento è previsto dal Dpcm 277/2010, che è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 101 di ieri, 3 maggio. Si tratta, in particolare, di soluzioni quali part time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario flessibile in entrata o in uscita – su turni e su sedi diverse -, orario concentrato, con specifico interesse per i progetti che prevedano di applicare, in aggiunta alle misure di flessibilità, sistemi innovativi per la valutazione della prestazione e dei risultati. Il budget può essere impiegato dalle aziende anche per finanziare attività di formazione e aggiornamento, il cui scopo è favorire il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un periodo di assenza dal lavoro non inferiore a 60 giorni a titolo di congedo di maternità e paternità o parentale, o per altri motivi legati a esigenze di conciliazione tra vita professionale e vita familiare. Nel caso di congedo parentale o per altri motivi legati alla conciliazione tra vita professionale e vita familiare, il periodo di assenza non inferiore a sessanta giorni deve riferirsi a un periodo continuativo. Possono accedere a questi finanziamenti, tra gli altri, i datori di lavoro privati che esercitano attività di impresa, i consorzi, le associazioni di imprese, le aziende sanitarie locali ma anche i datori di lavoro privati che non esercitano attività di impresa ma che sono iscritti in pubblici registri, per esempio i professionisti.

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