Fondi al giro di boa: speso solo un quinto del «tesoretto» Ue

Risorse comunitarie

Il Sole 24 Ore Centro-Nord
11 Maggio 2011
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Bilancio in chiaroscuro per i Fondi strutturali 2007 2013 gestiti dalle regioni del Centro-Nord. Al 28 febbraio 2011, dei 4,1 miliardi complessivamente stanziati dai 4 programmi regionali targati Ue, sono stati spesi 868 milioni, con una percentuale di realizzazione dei pagamenti pari a circa il 21 per cento. Una percentuale più alta del 19,33% rilevato in media per tutte le regioni appartenenti all’Obiettivo comunitario “Competitività”. Va detto, però, che se si esaminano in modo distinto le prestazioni delle regioni, l’Emilia-Romagna fa registrare la quota di pagamenti più elevata (30%); seguono le Marche (25%), l’Umbria (19,1%) e, fanalino di coda, la Toscana (15,03%). Lo stato di avanzamento della Toscana è aggiornato al 31 dicembre 2010, quando l’Emilia-Romagna registrava il 26,5% dei pagamenti, le Marche il 21,85% e l’Umbria il 18,94 per cento. Dati questi che la regione Toscana comunque contesta, parlando invece di «programmi che procedono positivamente. A titolo esemplificativo – si legge in una nota di risposta – possiamo dire che per quanto concerne l’Fse alla data del 31 dicembre la percentuale degli impegni era pari al 41,80 mentre la percentuale dei pagamenti ammontava al 20,20 per cento». Osservando distintamente le due grandi sezioni dei Programmi operativi regionali (Por) abbiamo che, relativamente agli interventi cofinanziati dal Fondo sociale europeo” (azioni formative e per la qualificazione delle persone occupate e in cerca di lavoro), Emilia – Romagna, Toscana, Marche e Umbria insieme (25,5% dei pagamenti) mostrano prestazioni finanziarie migliori rispetto al valore medio raggiunto complessivamente dall’Obiettivo (21,39%); più basso (17,15%) e in linea con i valori medi dell’Obiettivo (17,40%) è invece lo stato di avanzamento finanziario raggiunto dal “Fondo europeo per lo sviluppo regionale”, che promuove gli interventi infrastrutturali (riqualificazione delle città, viabilità e trasporti, tutela del suolo e dell’ambiente) e le azioni di sostegno alle imprese e per il welfare. A livello regionale, per quanto riguarda il Fondo sociale europeo per lo sviluppo dell’occupazione, l’Emilia-Romagna è prima nella graduatoria regionale dell’Obiettivo Competitività con la percentuale più alta (37,5%) di pagamenti realizzati; segue l’Umbria, con il 22,26% di spese liquidate, un valore che la colloca al 6° posto della graduatoria regionale e al di sopra del valore medio (21,39%); lo stato di avanzamento registrato dalle Marche (21,42%) è invece in linea con il parametro medio mentre il Por Toscana, con il 13,79% dei pagamenti si colloca al terzultimo posto della graduatoria. Per quanto concerne, invece, lo stato di attuazione dei programmi Fesr (che sono articolati in assi d’intervento rivolti: al potenziamento del sistema delle piccole e medie imprese, al miglioramento dell’accessibilità e allo sviluppo delle fonti energetiche e alla tutela e valorizzazione dell’ambiente), a mostrare la percentuale più elevata di realizzazione dei pagamenti è il Por Marche (28,48%), che si colloca al secondo posto delle graduatoria generale, subito dopo la Valle d’Aosta (29,69%). Da sottolineare che le prestazioni di Emilia-Romagna (12,41%), Toscana (15,75%) e Umbria (17%) risultano inferiori sia ai risultati ottenuti complessivamente dall’Obiettivo Competitività (17,05%), sia al confronto con i Por più importanti (per dimensioni degli importi di spesa e rilevanza dei sistemi economici), quali la Lombardia (19,53%) e il Veneto (20,19%). Per valutare meglio i tassi di realizzazione appena citati occorre considerare che i Por 2007-2013 sono ormai entrati nella fase conclusiva del periodo comunitario; ciò significa che per non incappare nelle penalità della Ue (si legga: restituzione di risorse), le 4 regioni interessate dovranno spendere complessivamente circa 2,5 miliardi entro il 31 dicembre 2013. Le regioni, dunque, sono chiamate ad accelerare i tempi per concludere in modo soddisfacente il periodo comunitario. «Al contrario di quanto è accaduto nel precedente periodo comunitario, all’appuntamento di fine 2013 non avremo difficoltà a rendicontare i pagamenti relativamente a tutti gli stanziamenti di spesa», spiega Paolo Petrini, vicepresidente della regione Marche. «Va detto – aggiunge – che gli incentivi per l’innovazione e la ricerca nel sistema delle Pmi hanno riscosso un significativo successo, mentre proprio nei mesi scorsi sono stati sbloccati alcuni iter amministrativi complessi, e in questo modo abbiamo liberato nuovi investimenti per l’interporto Marche e per la realizzazione di infrastrutture per il territorio da parte dei comuni». Il basso livello di attuazione dei Fondi strutturali richiama alla memoria gli errori effettuati nella precedente esperienza di programmazione comunitaria (2000-2006). A tale proposito va ricordato che una quota importante degli investimenti previsti nel 2000 è stata effettivamente realizzata solo nella fase di chiusura del ciclo di programmazione e anche successivamente, fino al 2008, cioè nel periodo temporale destinato a garantire, in base alle regole Ue, l’”eleggibilità” della spesa.

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