Per farmaci, esami, visite e anche per il pronto soccorso gli italiani sono sempre più alle prese con una giungla di balzelli. Tra ticket, franchigie e una babele di esenzioni il proclamato universalismo delle cure del Ssn sta diventando sempre più uno slogan d’altri tempi. La realtà, invece, è uno spiccato fai-da-te regionale con regole e costi a carico dei cittadini che variano all’impazzata da un capo all’altro della Penisola. A pagare più di tutti sono quasi sempre i cittadini del Sud, già tartassati da Irpef e Irap regionali con aliquote più alte per colpa di bilanci sanitari sempre in rosso. E con la beffa poi di avere servizi in media più scadenti che al Nord. La nuova fotografia del puzzle regionale dei ticket ? pubblicata integralmente sull’ultimo numero de Il Sole 24 Ore Sanità (n.20) ? arriva dall’Agenas (l’Agenzia dei servizi regionali) che ha monitorato come ogni anno le “tariffe” su specialistica e pronto soccorso. Mentre lo stato dell’arte sui farmaci è targato Federfarma, la Federazione delle farmacie. In questa altalena dei ticket accade, a esempio, che i campani non esenti rischiano di pagare 50 euro in pronto soccorso se si scopre che il loro caso non era poi così urgente (il cosiddetto «codice bianco»). Lo stesso succede a Bolzano dove il conto può diventare ancora più salato arrivando addirittura a 100 euro se è necessario qualche esame in più. Molto più che in Friuli dove il ticket “minimo” per la visita in pronto soccorso è di 7,74 euro. Nel resto d’Italia la tariffa media è invece di 25 euro. In Puglia per una ricetta con due scatolette di farmaci siglata dal proprio medico di famiglia i non esenti versano ben 6,5 euro, quasi come i calabresi che ne spendono 6. Ticket pesanti sono attivi anche nel Lazio (4 euro a confezione per i farmaci oltre i 5 euro) e in Sicilia (4 euro per quelli fino a 25 euro e 4,5 se ancora più cari). A farvi ricorso per tenere a bada la spesa farmaceutica sono in tutto 12 Regioni, quasi tutte soggette ai piani di rientro. Le “franchigie” sulla specialistica (visite ed esami) sono infine di 36 euro in media, Ma in Calabria, Campania e Sardegna superano i 50 euro. I lucani sono i più fortunati: per loro farmaci e pronto soccorso sono gratis. Ancora più spiccata è poi la variabilità sulle esenzioni: qui l’estro regionale in materia fa sì che vi siano categorie contemplate in alcune Regioni e totalmente ignorate in altre; classi di invalidità che valgono più al Nord che al Sud e viceversa; pazienti cronici tutelati da una parte e dall’altra no. In gioco non ci sono poche briciole visto che spendiamo oltre 4,3 miliardi per la compartecipazione alla spesa sanitaria. Una bella cifra tra l’altro sottostimata di almeno un miliardo: tante vale, secondo alcuni calcoli, l’evasione dei finti esenti. Ma anche sulla caccia ai “furbetti del ticket” ne uscito un nuovo puzzle regionale con un complicato rimpallo di responsabilità tra medici e Asl per capire a chi tocca verificare se il cittadino ha davvero diritto all’esenzione in base al reddito.
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