ROMA – Durata dei controlli nelle aziende e una riscossione meno “invasiva” saranno i temi su cui le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera porranno l’accento nel decreto sviluppo. Nella sua relazione introduttiva, Marco Fugatti (Lega) ha evidenziato ieri che tra i punti critici del Dl n. 70 c’è la diminuzione da 30 a 15 giorni del tempo massimo di permanenza degli ispettori presso i contribuenti. Secondo il relatore la norma non prevede il criterio della continuità del tempo con la diretta conseguenza che «l’effettivo impatto positivo della norma diminuisce, alleviando solo in parte il carico tributario determinato dalle verifiche sulle imprese». Altra questione aperta è quella della riscossione. Rete imprese Italia ha chiesto l’abolizione delle ganasce fiscali. Il blocco dei «mezzi di lavoro» impedirebbe ai contribuenti di saldare i propri conti con l’Erario. C’è poi il nodo degli accertamenti esecutivi che entreranno in vigore dal prossimo 1° luglio. In questo senso Fugatti ha sottolineato come la possibile sospensiva dell’esecuzione forzata fino a un massimo di 120 giorni, ora prevista dal Dl sviluppo, potrebbe essere solo un palliativo. In questo modo sarebbe alto il rischio «ingolfamento» delle Commissioni tributarie che non riuscirebbero a rispettare il termine dei 120 giorni per decidere nel merito. Sul tema della riscossione altri interventi annunciati riguarderebbero gli interessi, ormai sempre più vicini all’anatocismo. Per questo si potrebbe arrivare nell’iscrizione a ruolo all’eliminazione della voce interessi e sanzioni, dall’ammontare del debito su cui sono calcolati gli interessi di mora. Dai tecnici della Camera, invece, attenzione ai diritti di superficie sulle spiagge. Per rispettare il principio della neutralità finanziaria, i diritti di superficie dovranno essere più cari delle attuali concessioni demaniali. I diritti di superficie, spiegano gli esperti di Montecitorio, hanno destinazioni già definite e solo in parte vanno agli enti locali che sono invece i soli beneficiari delle concessioni demaniali. Per quanto riguarda il calendario dei lavori l’appuntamento per formalizzare le modifiche al Dl è fissato per lunedì 6 giugno. La discussione e il voto sugli emendamenti sarà avviato da mercoledì 8 giugno fino alla settimana successiva. L’approdo in aula è previsto per il 21 giugno. E mentre Montecitorio lavorerà al decreto sviluppo, il Governo a metà giugno presenterà al Senato la manovra triennale da 40 miliardi. Il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, ha spiegato che nella manovra andranno prevalentemente i numeri. Per il 2011 solo manutenzione e rifinanziamento di spese in scadenza, come le missioni all’estero. Casero ha confermato l’obiettivo di fare approvare dal Parlamento i due decreti legge (sviluppo e manovra) entro la fine di luglio. Sui possibili interventi i tecnici dell’Economia sono al lavoro. L’attenzione principale sarà riservata a nuovi tagli di spesa. Allo studio anche misure ad hoc per snellire il contenzioso e se possibile contribuire ad evitare l’ingolfamento delle commissioni tributarie. Sul tavolo, come ha confermato Casero all’assemblea annullare dei commercialisti ci sarebbero alcune delle richieste formulate dai giudici tributari: l’introduzione del contributo unificato consentirebbe ad esempio di superare il nodo dei compensi dei giudici e allo stesso tempo il problema della mancata retribuzione delle sospensive, che dal prossimo 1° luglio potrebbero invadere le Commissioni tributarie. Con una manovra triennale nulla esclude che alla fine possano trovar posto alcuni principi cardine del nuovo fisco. «Siamo sostanzialmente pronti per la riforma fiscale» che dovrà essere costruita sulle basi della stabilità. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, all’assemblea annuale dei commercialisti, conferma che il governo «si prepara alla ristrutturazione del sistema fiscale italiano e tra i capisaldi su cui si baserà la riforma ci sarà lo spostamento del prelievo dalle persone alle cose con una caratura dell’Iva».
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