Un rapporto sinergico e di collaborazione con le forze dell’ordine e la polizia locale. È ciò che prevede il progetto «Mille occhi sulle città», sottoscritto l’anno scorso da ministero del l’Interno, Anci e associazioni degli Istituti di vigilanza privata, che ora sta entrando nella fase operativa. È già una realtà in diversi centri della penisola, da Ascoli a Taranto, da Imperia a Trento, mentre – fanno sapere dall’Assiv – sono in fase di sottoscrizione gli accordi con le amministrazioni locali di Terni e Pordenone. Il protocollo d’intesa prevede che le guardie giurate delle società di vigilanza abbiano compiti di osservazione e raccolta di elementi di particolare utilità per le forze di polizia. Un’attività che prevede la segnalazione di persone e veicoli sospetti, di bambini, persone anziane o in stato confusionale o in evidente difficoltà, di mezzi rubati, di ostacoli sulle vie di comunicazione, di interruzione dei servizi energetici, di quanto faccia ritenere imminente la commissione di reati oltre a situazioni di particolare degrado urbano e disagio sociale. Un’attività di sicurezza complementare tra le aziende private, gli istituti di vigilanza e le forze dell’ordine che avviene secondo le modalità operative indicate dai questori. Le prime utilizzano «un unico punto di contatto» per trasmettere le comunicazioni alle centrali operative delle forze di polizia il cui personale svolge un’attività di formazione a favore delle guardie giurate. Il tutto senza aggravio per i conti dell’amministrazione pubblica.
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