MILANO – Potrebbe essere la schiarita attesa dalle aziende. Sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri (la n. 135 del 13 giugno) è stata pubblicata la circolare 4/2011 della presidenza del consiglio dei ministri, dipartimento della Pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica, sulla trasmissione per via telematica dei certificati di malattia (articolo 25 della legge 183/2010 e articolo 55-septies del decreto legislativo 165/01, introdotto dall’articolo 69 del decreto legislativo 150/09). Dopo la prima pubblicazione, quella sul sito della Funzione pubblica il 18 marzo scorso, arriva ora – dopo la registrazione del testo alla Corte dei conti datata 10 maggio – la seconda, sulla Gazzetta Ufficiale. Per assicurare un’applicazione omogenea della normativa, si legge nel documento, «si ritiene opportuno precisare che, tenuto conto dell’esigenza di garantire l’adeguamento di tutti gli operatori al nuovo sistema, per tre mesi successivi alla data di pubblicazione della presente circolare, è riconosciuta comunque la possibilità per il datore di lavoro del settore privato di chiedere al proprio lavoratore l’invio, secondo le modalità attualmente vigenti, della copia cartacea dell’attestazione di malattia rilasciata dal medico al momento dell’invio telematico della certificazione di malattia, ovvero successivamente scaricata dal lavoratore dal sito dell’Inps». In base all’interpretazione fornita in passato dalla Funzione pubblica, si sarebbero dovuti calcolare i tre mesi a partire dalla pubblicazione della circolare sul sito, quindi dal 18 marzo: la piena operatività, con l’addio (anche per il privato) al cartaceo, sarebbe scattata a partire dal 18 giugno, sabato prossimo. Per le imprese, invece, il conto alla rovescia sarebbe dovuto partire dalla pubblicazione della circolare in «Gazzetta», che è avvenuta ieri. Negli ultimi giorni, in vista della scadenza del 18 e dopo il primo incontro del comitato tecnico di monitoraggio (si veda «Il Sole 24 Ore» del 2 giugno) – a cui hanno partecipato i rappresentanti del ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, del ministero del Lavoro, dell’Inps e delle confederazioni sindacali dei datori di lavoro e dei medici di medicina generale comparativamente più rappresentative a livello nazionale – la distanza tra le due posizioni è sembrata essersi ridotta. Giovedì, spiegano fonti ministeriali, ci sarà un nuovo incontro per sciogliere alcuni nodi tecnici. Potrebbe essere quella l’occasione per il chiarimento definitivo sui tempi di operatività del nuovo sistema, che potrebbe accogliere le richieste delle imprese.
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