Una ipotetica classifica dei pubblici dipendenti che fruiscono dei permessi mensili retribuiti per l’assistenza ai disabili, previsti dall’art. 33 della legge 104/1992, quelli del comparto scuola risulterebbero in testa. Nel corso del 2010, infatti, i dipendenti della scuola che hanno fruito dei permessi sono stati oltre 103 mila di cui 84 mila donne per un totale di 1.404.859 giorni e per un costo annuo sostenuto dall’amministrazione scolastica stimato intorno ai 200 milioni di euro. I maggiori fruitori dei giorni di permesso retribuito (il 47 % del totale) risultano essere i dipendenti delle scuole del Sud nel quale è la Campania la regione con il maggiore numero di beneficiari. Al secondo posto si collocherebbero i 37 mila dipendenti delle amministrazioni comunali con oltre 800 mila giorni di permesso. Al terzo i 17 mila dipendenti ministeriali con oltre 400 mila giorni. È quanto risulta dai dati, relativi appunto all’anno 2010, raccolti attraverso un sistema informativo di monitoraggio via web e contenuti nella banca dati istituita presso il Dipartimento della Funzione Pubblica nella quale confluiscono, come previsto dall’art. 24 della legge 183/2010, tutte le comunicazioni effettuate dalle pubbliche amministrazioni entro il 31 marzo di ogni anno. Una banca dati, sottolinea il ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione guidato da Renato Brunetta, attraverso la quale sarà possibile conoscere l’identikit dei reali fruitori dei benefici previsti dalla legge 104/92, verificarne l’entità e le forme di utilizzo, indirizzare i benefici direttamente sui disabili, evitare abusi e al tempo stesso semplificare il rapporto tra disabili e pubblica amministrazione, ottimizzando i provvedimenti di riforma. Sono invece in controtendenza i primi dati relativi al 2011. Si registra infatti una riduzione del numero dei permessi fruiti per l’assistenza ai parenti handicappati in situazione di gravità, mentre resta stabile il numero di quelli fruiti direttamente dal personale handicappato. Tale tendenza potrebbe derivare sia da un maggior controllo operato dalle scuole che dalla entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di assistenza ai disabili contenute nel citato art. 24 della legge 183/2010. Esse limitano, infatti, il diritto a fruire dei permessi al solo personale che può fare valere una rapporto di parentela entro il secondo grado con il disabile da assistere.
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