In arrivo due decreti “contenitore”, per le energie rinnovabili elettriche e quelle termiche. «Per attuare entro novembre – promette Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico – tutti gli impegni presi con la Ue» e completare così il nuovo quadro di incentivazione innescato ad inizio estate con il quarto conto energia per il fotovoltaico. Dall’eolico al solare termico, fino alle biomasse e al biogas «in sinergia con le norme a sostegno dell’agricoltura». Il tutto in stretta correlazione con l’imminente decreto governativo sulle attesissime misure per lo sviluppo che dovrebbero affiancare la manovra di riequilibrio dei conti pubblici. Tra i pezzi forti della nuova disciplina di sostegno alle rinnovabili ci sarà il ricorso generalizzato al meccanismo delle aste al ribasso per i permessi di realizzazione degli impianti di generazione elettrica verde con potenza superiore ai 5 megawatt, tipicamente i grandi impianti fotovoltaici o eolici. Una scelta che nei mesi scorsi è stata oggetto di un vivace dibattito tra operatori e analisti, ma che il Governo «è ormai definitivamente orientato a perseguire» annuncia Saglia, convinto degli effetti positivi del meccanismo sul progressivo contenimento dei prezzi finali dell’energia verde, anche sull’onda del progresso tecnologico degli apparati, sempre più efficienti. Aste al ribasso che avvicineranno con buona rapidità il costo di produzione dell’energia rinnovabile a quella prodotta con le tradizionali centrali che bruciano petrolio, carbone o gas? Gli analisti confermano: la cosiddetta “grid parity” nel fotovoltaico potrebbe essere raggiunta in alcune zone del nostro paese (Calabria, Puglia, Sicilia) già tra un triennio. Scatta dunque la corsa, seppur ritardataria, ai nuovi decreti energetici. Fuori tempo massimo rispetto al termine legislativo di fine settembre (si veda Il Sole 24 Ore dell’8 ottobre) – Saglia rassicura. «Non si tratta di decreti delegati. Nessuna scadenza formale. Termini «né perentori né vincolanti. E in ogni caso gli operatori delle energie verdi che vogliono investire possono nel frattempo contare su una normativa pienamente in vigore fino al prossimo 31 dicembre» puntualizza Saglia. Soluzione «veloce» – annuncia il sottosegretario – anche sui richiami formali di Bruxelles per i forti ritardi nell’attuazione delle vecchie direttive sull’efficienza negli edifici. L’obbligo di certificazione energetica degli immobili a cui vincolare sia gli affitti che le compravendite, recepito in forma così blanda da far mugugnare la Commissione Ue (per ora è prevista al massimo un’”au-tocertificazione”) verrà resa obbligatoria con un decreto «che attende solo il secondo passaggio dal Consiglio dei ministri». La certificazione energetica dovrà essere dettagliata a cura di un tecnico abilitato. E dal 2012 gli annunci commerciali di compravendita dovranno riportare il relativo “indice di prestazione energetica”. A rallentare il percorso – conferma Saglia – sono stati anche i rilevi le le obiezioni degli operatori e dei costruttori, che temevano nuovi oneri e ulteriori inciampi burocratici. Nella nuova corsa normativa ci sarà anche spazio ? fa sapere Saglia – per una soluzione alle polemiche sul diritto o meno di Terna, l’operatore “neutrale” della rete di trasmissione elettrica nazionale, di realizzare e far funzionare gli impianti di “accumulo” dell’energia verde (sempre più critica per equilibrio del sistema elettrico) non solo con nuovi bacini idroelettrici ma anche con sistemi di batterie. Sul tavolo del ministro Paolo Romani, pronta alla firma, c’è una nuova revisione della convenzione con Terna. Prevede un monitoraggio sul sistema elettrico nazionale, con permessi da assegnare in caso di conclamata necessità anche a Terna, comunque vincolata alla neutralità e al divieto di commistione tra le attività di trasporto e quelle di produzione.
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