Alemanno tutela i romani

La Capitale non può essere ostaggio dei manifestanti

Italia Oggi
19 Ottobre 2011
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L’ordinanza di Gianni Alemanno, che vieta per un mese cortei nel centro della capitale, sarà odiata dall’ineffabile Susanna Camusso e troverà ostilità, già dichiarate, anche nel centro-destra (Renata Polverini) e a destra (Francesco Storace), ma certo dovrebbe far respirare alcune centinaia di migliaia di romani, residenti o presenti.
La condizione normale di chi vive od opera in Roma all’interno delle Mura Aureliane è, infatti, di essere pesantemente condizionato nei propri spostamenti non soltanto dalle condizioni oggettive del traffico (con le strade suturate da autovetture in sosta vietata per l’assoluta insufficienza di parcheggi, strade quindi nelle quali muoversi è arduo), ma altresì dalle quotidiane esperienze del blocco di molte vie, con riflussi sull’intero centro. Studenti, lavoratori, sportivi, fedeli, protestatari a vario titolo, si mettono tutti in corteo, anche in due o tre o quattro gruppi distinti nello stesso giorno.
Il problema consiste, di là della bavosa rabbia esternata dai sindacalisti (ai quali è ovviamente riservata la possibilità di svolgere comizi e di occupare piazze, ma a loro non basta, ché vogliono muoversi in massa l’un dietro l’altro, così da paralizzare il traffico), nella libertà di circolazione e di spostamento. In Roma, da anni e annorum questa libertà è conculcata, irrisa, vilipesa, compressa.
Non è soltanto un problema di ordine pubblico. Come ha costatato il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, per garantire sicurezza le manifestazioni dovrebbero svolgersi dove si è tenuta la giornata mondiale della gioventù, a Tor Vergata, ove possono stare centinaia di migliaia di persone. E questo è un discorso serio: ma ai protestatari di ogni colore non piace starsene lontani dal centro. È un problema di vita quotidiana della gente che vive, lavora, si muove nella capitale, e che vive male, lavora male, si muove male, se, come avviene, dalla Stazione Termini parte un corteo diretto al Colosseo, o via del Corso è paralizzata da chi si reca a sbraitare davanti a Montecitorio, o corso del Rinascimento è chiuso perché c’è chi s’intruppa per protestare davanti al Senato.
Bene, quindi, ha fatto Alemanno a bloccare il centro agli occupatori (compresa, come lui stesso ha fatto rilevare, una processione). Siamo, tuttavia, certi che fra un mese la sua ordinanza non sarà rinnovata, perché le faziose ragioni di sindacalisti, politici e contestatori di ogni tipo (e magari anche atleti e oranti) prevarranno sul buon senso.

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