Se non è un record poco ci manca. Il ministero dell’economia, attraverso la Consip, ha appena lanciato un maxiappalto da 12 miliardi di euro. Il settore di riferimento è quello della sanità, in particolare della fornitura dei prodotti farmaceutici alla pubblica amministrazione. Ebbene, per la prima volta a livello nazionale il Tesoro costituirà il cosiddetto Sdapa, acronimo che sta per Sistema dinamico di acquisizione della pubblica amministrazione. Tecnicamente si tratta della formazione di un elenco a cui saranno ammessi i fornitori che si aggiudicheranno il bando Consip da 12 miliardi. In sostanza, in base alla procedura di gara, le aziende che hanno interesse a entrare nella lista, dovranno comunque presentare un’offerta di massima. Una volta vinta la gara, e inserite nell’elenco, quelle stesse aziende potranno essere chiamate a stipulare singole forniture con le pubbliche amministrazioni che ne faranno richiesta. I 12 miliardi di euro, è il caso di puntualizzare, rappresentano una stima del valore complessivo dell’operazione. «Si precisa che il surrichiamato valore», è scritto nel capitolato tecnico, «è frutto di una stima relativa al presumibile fabbisogno delle amministrazioni che utilizzeranno lo Sdapa nel suo arco temporale di durata», ovvero tre anni. Il meccanismo sarà sì utilizzato per la prima volta utilizzato su base nazionale, ma ha già goduto di una fase di sperimentazione a livello locale. In gergo tecnico si tratta di far arrivare si tutto il territorio italiano un «mercato elettronico sopra soglia», nell’ambito del quale si presenta un’offerta di massima per poi essere chiamati a offrire le proprie prestazioni a valle, sulla base di singole richieste. A tal proposito sin troppo chiara è la spiegazione fornita sempre dal capitolato tecnico. Gli operatori economici che si aggiudicheranno il bando «saranno di volta in volta invitati dalle amministrazioni attraverso appositi bandi semplificati a partecipare ai singoli appalti specifici per l’aggiudicazione di specifici contratti, che potranno essere di valore inferiore o superiore alla soglia di rilievo comunitario e che verranno aggiudicati sulla base del criterio del prezzo più basso». La dimensione economica della supercommessa, almeno secondo quanto emerge dai documenti di gara, è supportata dall’incredibile quantità di principi attivi che dovranno essere forniti dalle aziende vincitrici. In un allegato tecnico, divise per categorie, dosaggio e costituzione, spunta la bellezza di 2.744 voci. Una tabella impressionate, per un sistema chiamato a dare prova di sé a livello nazionale, sperando di garantire lauti risparmi alla pubblica amministrazione nostrana.
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