L’Anci chiede al governo un incontro sull’art. 16

Guerra: grande confusione tra gli amministratori. Molte norme sembrano prive di senso

Italia Oggi
25 Novembre 2011
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Un incontro urgente col governo per risolvere i problemi creati dall’articolo 16 della manovra. In modo da scongiurare il pericolo, ormai reale dopo i ricorsi alla Corte costituzionale della Toscana e della Lombardia, di una conflittualità stato-regioni sul punto. È questo l’appello lanciato da Mauro Guerra, coordinatore nazionale dei piccoli comuni alla XI Assemblea della consulta nazionale Anci svoltasi mercoledì a Milano nell’ambito di«Risorse Comuni». Guerra ha ribadito l’assurdità dell’articolo 16 della manovra che ha creato grande confusione tra gli amministratori chiamati ad applicarla. «È ormai diffusa la convinzione, anche livello regionale, che alcune norme contenute nell’articolo 16 siano prive di senso», ha spiegato. «Tali regole portano a rompere gestioni associate già esistenti o a impedire la nascita di gestioni associate o unioni che mettano assieme comuni di piccole dimensione e comuni medi che è uno degli obiettivi da perseguire». Per questo motivo ha concluso Guerra «insisteremo con il nuovo governo affinché si fermino gli effetti dell’articolo 16 e si riprenda un cammino ordinato di gestioni associate, a sostegno delle unioni e delle fusioni, o all’interno della Carta delle autonomie che sarebbe la sede più adatta o con un provvedimento ad hoc».Sulla stessa linea anche l’intervento di Enrico Borghi, presidente della commissione montagna dell’Anci che ha ribadito come da ogni incontro che l’Associazione dei comuni sta tenendo sul territorio «emerge l’impossibilità tecnica e pratica di dare seguito all’articolo 16 della manovra bis. Per questo diciamo al governo di eliminarlo dal tavolo della discussione, ribadendo che siamo pronti a discutere nel merito di forme stabili ed efficienti di organizzazione delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni». «Come Associazione dei comuni abbiamo avanzato da tempo proposte serie per affrontare in modo costruttivo il tema del riordino dei piccoli comuni e delle gestioni associate», ha proseguito Borghi. «Ma nel frattempo bisogna evitare situazioni che stanno creando pesanti ripercussioni agli amministratori dei piccoli comuni. Oggi i comuni non sanno come faranno i bilanci nel 2012 e soprattutto non capiscono a chi saranno assegnate le funzioni. Tutto questoè inaccettabile».

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