Semplificazioni rinviate a un’eventuale seconda tranche di interventi da parte del governo Monti. Sarebbe questa la linea emersa nel Consiglio dei ministri di ieri. Una prima conferma è giunta dalle parole di Corrado Passera, che ha accennato a dei futuri «tavoli di produttività» da avviare sia al centro che in periferia per ridurre gli oneri burocratici e sostenere anche in questo modo la crescita. Nel corso della conferenza stampa svoltasi ieri sera a Palazzo Chigi al termine del Cdm che approvato la manovra da 20 (più 4) miliardi di euro, il ministro dello Sviluppo economico ha ricordato il recente filone di semplificazioni avviato dall’esecutivo precedente sottolineando come altre ipotesi siano già in cantiere. Ma ha poi precisato che nelle prossime settimane si lavorerà a delle soluzioni specifiche. Alcune «nazionali», altre «locali» o settoriali». Il suo riferimento è andato poi ai «tavoli di produttività» che verranno costituiti e che coinvolgeranno anche altre materie, ad esempio quelle lavoristiche che vedranno la partecipazione della responsabile del Welfare, Elsa Fornero. Lo stesso, ha lasciato intendere Passera, dovranno fare Regioni e autonomie locali. In considerazione del fatto che la manovra di Ferragosto ha esteso dalle Pa centrali a quelle periferiche l’obbligo di avviare una misurazione degli oneri amministrativi su larga scala per arrivare alla loro riduzione di almeno il 25% entro il 2013. In realtà il segnale che il pacchetto di semplificazioni potesse essere rinviato si era già avuta nelle ore precedenti. Nelle bozze circolate prima del Consiglio dei ministri restavano solo alcune misure di liberalizzazione e certi interventi infrastrutturali rispetto a quelli contenuti nel testo messo al punto dal Mise e anticipato nei giorni scorsi su questo giornale. A questo tema veniva dedicato un unico articolo dal contenuto abbastanza variegato. Si andava dall’obbligo di invio online da parte degli alberghi dei dati sui clienti all’eliminazione di ogni riferimento nel Codice della privacy a «persone giuridiche, enti e associazioni», fino all’alleggerimento dei requisiti richiesti per le attività di auto riparazione. Veniva poi prevista la possibilità di far lavorare gli immigrati che hanno chiesto il permesso di soggiorno ma non l’hanno ancora ricevuto lo snellimento delle norme sul trasporto dei rifiuti speciali per alcune categorie specifiche (estetisti, parrucchieri, esecutori di tatuaggi o piercing eccetera). Tutti temi che potrebbero tornare di attualità nelle prossime settimane.
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