Monti: crescita e occupazione siano in agenda Ue, l’Italia sta facendo la sua parte

Il Sole 24 Ore
24 Gennaio 2012
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«Serve un vero mercato unico europeo per sfruttare le occasioni di crescita e occupazione dell’area euro». Da Bruxelles, dove è arrivato ieri per l’Eurogruppo e oggi per prender parte all’Ecofin, il premier Mario Monti torna sulle sfide che attendono il Vecchio Continente e sul pacchetto varato dall’esecutivo venerdì scorso. «Crescita e occupazione devono essere sempre più al centro del dibattito europeo», spiega il professore. Che chiarisce poi di aver illustrato, su richiesta della presidenza danese, le misure assunte dal Governo sul consolidamento di bilancio, ma anche quello su concorrenza e infrastrutture. «L’Italia sta facendo la sua parte».

Monti: se tutti faranno la loro parte, i sacrifici saranno minori
Il Governo, sottolinea il premier, è consapevole degli «sforzi chiesti» a molte categorie con il decreto sulla concorrenza, ma in questo momento «tutti gli italiani» stanno sopportando sacrifici, e se ci sarà la capacità di «restare insieme», questi saranno minori e con maggiori benefici. Certamente, precisa ancora Monti, «le riforme che stiamo attuando chiedono nell’immediato un contributo importante da parte dei settori e delle professioni interessate, ma in questo momento tutti gli italiani stanno veramente facendo degli sforzi. Se si resterà tutti insieme, i sacrifici richiesti a ciascuno saranno minori e più equamente distribui e il risultato sarà maggiore e si vedrà più presto».

Liberalizzazioni: +5% del Pil in tre anni intervenendo sui servizi
Monti prova anche a quantificare l’impatto del pacchetto delle liberalizzazioni, sollecitato dalla domanda di un giornalista. Nessuna stima definitiva, sia chiaro, ma il professore cita uno studio di Bankitalia del 2009. «Lì c’è roba vera», avverte Monti secondo il quale, cogliendo i suggerimenti che arrivano da Via Nazionale, «ci potrebbe essere «un aumento del Pil nel lungo periodo dell’11%, più del 5% nei primi tre anni. È uno studio, è difficile fare previsioni quantitative».

Lavoro: tempi più lunghi rispetto alla riforma delle pensioni
Nonostante la sede e l’appuntamento europeo sullo sfondo, la conferenza stampa del premier nella capitale belga diventa l’occasione per puntellare i prossimi impegni del Governo in chiave italiana. Così Monti è costretto, suo malgrado, a riportare indietro a ieri la lancetta per riesaminare la partita che si gioca sulla riforma del mercato del lavoro. «I tempi? Speriamo di poter procedere in modo abbastanza spedito, pur nel rispetto delle esigenze di contrattazione, sul mercato del lavoro. Posso dire che i tempi, nella nostra visione, saranno più lunghi di quelli un po’ a marcia forzata che hanno caratterizzato la riforma delle pensioni e più brevi di quelli che in passato segnavano le lunghissime conversazioni sulla riforma del mercato del lavoro».

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