Il decreto sulle liberalizzazioni non va giù ai professionisti. Seppur con toni diversi, è praticamente unanime la bocciatura del provvedimento che, dopo la sua approvazione in Consiglio dei ministri venerdì sera (si veda ItaliaOggi del 21/1/2012), ha dato il via ad una serie di proteste che caratterizzeranno il dibattito nei prossimi giorni. Basta ricordare che sabato a Milano si sono radunati circa 2000 professionisti mentre ieri a Napoli erano in 1500 a criticare l’operato dell’esecutivo. Passando alle singole categorie, gli avvocati hanno proclamato due giornate di astensione dalle udienze. E i commercialisti hanno attaccato Confindustria e il suo giornale di riferimento. Toni più pacati per il Comitato unitario delle professioni (Cup) e per l’Associazione delle casse di previdenza (Adepp) che hanno organizzato il professional day per il primo marzo. Evento che sarà seguito in 106 sedi in tutta Italia. L’obiettivo è quello di «far conoscere ai cittadini il ruolo fondamentale che i professionisti svolgono nel servizio al paese, convinti che la strada da seguire sia un confronto aperto e rispettoso delle singole competenze». Intanto, dalla lettura del decreto legge definitivo emergono nuovi particolari per i professionisti. Vediamoli.
Le ultime correzioni. Il governo corregge il tiro sulle tariffe professionali. E, con l’ultima versione del decreto legge sulle liberalizzazioni, avverte gli iscritti agli ordini che in caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale il compenso del professionista sarà determinato attraverso dei «parametri» stabiliti con decreto del ministro vigilante, ma questi «parametri» non potranno essere utilizzati nei confronti dei propri clienti (consumatori e microimprese). Pena la nullità del contratto ai sensi del decreto legislativo 6 settembre 2005, n.206. E non è tutto. Con decreto del ministero della giustizia di concerto con quello d’economia e delle finanze saranno stabiliti i parametri per oneri e contribuzioni alle casse professionali e agli archivi precedentemente basati sulle tariffe. Novità in vista anche per il notariato. Oltre alla raffica dei concorsi pianificati (entro il 31/12/2013 per 500 posti ed entro il 31/12/2014 per altri 500 posti, più quelli in corso per 550 posti da concludere entro il 31/12/2012) il governo ha stabilito che la pianta organica sarà rivista ogni tre anni.
I giovani. A poche ore dall’approvazione del Dl, che dovrà ora essere convertito in legge entro 60 giorni, dunque ieri le rappresentanze delle professioni sono uscite allo scoperto. Presso la Casa dell’architettura di Roma si sono incontrate, infatti, le associazioni nazionali giovanili degli architetti, degli avvocati, dei commercialisti, dei consulenti del lavoro e dei notai. Al termine dell’incontro si è deciso di aprire un tavolo di lavoro comune, «per presentare proposte condivise, che tutelino le singole peculiarità professionali, ma che al contempo possano garantire un miglioramento delle condizioni delle giovani generazioni e condurre a un più qualificante accesso alle libere professioni».
Commercialisti. Unitaria anche la posizione delle associazioni sindacali dei commercialisti (Adc, Anc, Aidc, Unagraco, Ungdcec, Unico), che in una nota congiunta attaccano governo e Confindustria sottolineando come «il decreto appena approvato non ha introdotto alcuna liberalizzazione per il settore: non c’è stato l’ampliamento di alcuna competenza professionale, né la rimozione di alcuno dei numerosi obblighi gravanti sui liberi professionisti». E lanciando, infine, un appello ai liberi professionisti: «Se, mentre la pressione fiscale galoppa a causa di una macchina dello Stato insostenibile che non viene però modificata e mentre la corruzione e gli sprechi nel settore pubblico si moltiplicano, Confindustria non è capace di fare altro che chiedere misure nei confronti dei liberi professionisti, anziché fare sistema insieme a loro contro un blocco sociale statalista trasversale che sta avendo ormai il sopravvento, è tempo che i liberi professionisti smettano di acquistare prodotti editoriali e applicazioni informatiche che finanziano una vera e propria macchina della propaganda che vuole distruggerli».
Avvocati. Infine, il Consiglio nazionale forense comunicherà domani le iniziative di mobilitazione dell’avvocatura in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. La categoria ha comunque già proclamato due giornate di astensione dalle udienze, il 23 e il 24 febbraio, durante l’assemblea nazionale convocata dall’Organismo unitario dell’avvocatura.
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