Un tavolo governo-enti sul patto di stabilità

Italia Oggi
7 Marzo 2012
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Un tavolo tecnico tra governo ed enti locali per individuare forme di maggiore flessibilità rispetto ai bilanci e sbloccare i pagamenti alle aziende da considerare prioritari. Ma per il momento nessuna revisione del patto di stabilità. Gli spazi di manovra per alleggerire il Patto saranno costituiti da quei 6 miliardi stanziati dalla legge sulle liberalizzazioni per pagare le imprese. È questa la timida apertura offerta all’Anci dal governo dopo la protesta dei sindaci che nei giorni scorsi (si veda ItaliaOggi del 1° marzo 2012) erano arrivati a minacciare la disapplicazione dei vincoli contabili per le spese considerate essenziali a vantaggio di cittadini. Il tavolo sarà presieduto dal ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri e vi siederanno il ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, il viceministro all’economia Vittorio Grilli, il sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà, oltre ai rappresentanti delle autonomie locali. Il numero uno del Viminale non vuole però illudere i sindaci. ««Sappiamo che a saldi invariati modificare il patto di stabilità è come arrampicarsi sul ghiaccio, maè emersa una grande responsabilità da parte di tutti e si cercherà di lavorare insieme per venire incontro alle richieste dei comuni», ha sottolineato. Sulla tesoreria unica, invece, si registra una netta chiusura da parte del governo. «L’esecutivo non ha avviato nessun tentativo di revisione della norma», ha osservato il presidente dell’Anci, Graziano Delrio. «Noi avevamo chiesto una sospensione del provvedimento» che penalizza i bilanci locali per circa 300 milioni di euro. Un’altra delle richieste messe in campo dall’Anci riguarda l’Imu. I comuni hanno chiesto che l’imposta abbia un percorso di attribuzione progressiva, ma su questo l’apertura nonè stata così coraggiosa come sul patto di stabilità. Secondo Delrio una soluzione potrebbe essere«l’assegnazione ai comuni del 70% degli introiti, supportati per il resto dal fondo di riequilibrio». Infine il federalismo demaniale, «tema sospeso non si sa per quale motivo». Sulla problematica l’Anci ha chiesto «risposte al più presto».

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