Nuovo complesso scolastico a Radicofani, in provincia di Siena, uno dei borghi della Val d’Orcia, dal 2004 riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, per il suo paesaggio; da anni classificato con la bandiera arancione del Touring Club; ha un vasto territorio, circa 118 chilometri quadrati, ma poco antropizzato, circa 1.200 abitanti che risiedono per la maggior parte nel capoluogo.
L’amministrazione comunale, supportata dai dati di sviluppo demografico degli anni precedenti, che riportano, nel suo territorio, una media di 7-8 nascite anno e in previsione delle necessità sociali degli anni futuri, ha bandito questo concorso per la progettazione di un nuovo plesso scolastico, in zona Fonte Antese, da concepire con un sistema modulare, tale da consentire possibili ampliamenti.
Per la realizzazione dispone attualmente di 650 mila euro e conta di ottenere ulteriori fondi dalla vendita a privati dell’area, ove la volumetria esistente (magazzini comunali), potrà essere trasformata in residenze.
Il progetto prescelto dalla giuria è stato quello di Aleardo Arenosto e Andrea Arlanch, due architetti-amici che dal 2008 collaborano insieme, prima a Hong Kong, quindi partecipando a vari concorsi di architettura (per una piazza a Fes in Marocco, a New York, per centro culturale-artistico vicino al ponte «High Bridge», che collega Manhattan al Bronx, e per la riqualificazione di un edificio dismesso).
Il loro edificio si posa su un terreno irregolare, parzialmente in pendenza, in corrispondenza di una antica frana di pietra lavica.
La collinetta viene inglobata dal perimetro del giardino-cortile posteriore, mentre il fabbricato si colloca nello spazio centrale del sito, verso la strada principale.
L’edificio presenta un lungo fronte e si orienta verso il panorama aperto sulla vallata.
Nell’insieme è composto da un corpo unico, suddiviso in due volumi secondari, uniti da un sottile corridoio vetrato, affacciato a sua volta su un piccolo cortile coperto da due pensiline, antistante la zona d’ingresso.
Il blocco delle aule si trova nel volume esposto a sud est, tanto che le classi godono di un’illuminazione naturale, schermata, per le stagioni calde, dall’aggetto della copertura.
Il rivestimento delle facciate interne al cortile è realizzato con pannelli di legno e listelli di cipresso, in modo da caratterizzare l’ingresso e aumentare la coibenza dell’involucro.
I progettisti, riguardo all’architettura, dichiarano che ogni costruzione fa perdere un pezzo di natura e che l’uso intensivo del territorio porta a conseguenze negative: il clima si modifica, la rete di smaltimento delle acque è sovraccaricata, il mondo animale e vegetale s’impoverisce.
Per questo hanno scelto una copertura trattata con verde pensile, al fine di ottenere da essa un isolamento naturale, di basso impatto ambientale e una riduzione significativa di quello visivo.
Il concorso ha visto al secondo posto la Società Singeco di Siena e al terzo Anna Maria Mologni di Albino.
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