I correttivi riscrivono le regole per le assunzioni, raddoppiando dal 20% al 40% le possibilità di turnover negli enti che dedicano al personale meno della metà delle spese correnti. Non solo: nel calcolo del turnover, le spese per assunzioni relative a polizia locale, istruzione e servizi sociali si calcolano dimezzate (ma continuano a valere per intero nel calcolo del rapporto fra spese di personale e uscite correnti). Si allentano molto i tetti per gli incarichi dirigenziali a tempo: il limite generale è 10% dell’organico dirigenziale, ma può arrivare al 20% nei Comuni fino a 100mila abitanti e al 13% in quelli fino a 250mila: una sanatoria, poi, evita la decadenza dei contratti stipulati senza rispettare i vecchi limiti. Aggiornati anche i tetti di spesa per i Comuni fino a 5mila abitanti, che da quest’anno non dovranno superare le uscite per il personale registrate nel 2009 (il tetto precedente era relativo al 2004).
Sul versante dei bilanci, i correttivi estendono a livello nazionale il Patto di stabilità «orizzontale», con cui i sindaci che hanno un surplus possono cedere spazi finanziari ai colleghi in difficoltà nel rispetto degli obiettivi. La novità, tra le proteste delle Province, vale solo per i Comuni.
A livello regionale finora questa modalità, nata per accelerare i pagamenti alle imprese, non ha dato grandi soddisfazioni (nel 2010, per esempio, ha liberato 122 milioni, di cui 118 nel Lazio, contro i 400 milioni liberati dal Patto “verticale”, cioè finanziato dalle Regioni), ma l’emendamento prova a spingere il meccanismo mettendo sul piatto un incentivo da 500 milioni di euro. In pratica, chi cede spazi finanziari riceverà un doppio premio: l’incentivo diretto, neutro per il calcolo del Patto e da destinare obbligatoriamente alla riduzione del debito, e uno sconto (pari alla metà degli spazi ceduti) sui vincoli dei due anni successivi. Per pareggiare i conti, chi riceve spazi finanziari da altri Comuni si vedrà peggiorare il saldo obiettivo nel biennio seguente. Per partecipare a questa compravendita, ogni Comune dovrà trasmettere alla Ragioneria entro il 30 giugno gli spazi finanziari che può cedere o di cui ha bisogno.
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