Nel testo del decreto l’obbligo di pagamenti non più in contanti oltre mille euro da parte della pubblica amministrazione decorreva a partire da maggio, durante il passaggio del decreto in Senato questo termine era stato posticipato al primo giugno ed ora slitta di nuovo al primo luglio.
Il nuovo posticipo di questa norma, che impone un tetto ai pagamenti in contanti e che era stata introdotta con il decreto «salva-Italia», è stato motivato dagli autori come necessario per dare alle amministrazioni il tempo di adeguarsi alle nuove procedure.
Sempre in materia di controllo dei pagamenti in contante, ma questa volta in una prospettiva di contrasto dell’evasione fiscale, ieri il coordinatore delle commissioni economiche del Pd alla Camera, Francesco Boccia, ha chiesto che il Governo inserisca una norma sulla tassazione di queste forme di pagamenti già nel Dl fiscale. «Il Pd sarà in prima fila a sostenere la misura – ha affermato Boccia – e credo che nessuno in Parlamento avrà la faccia di tirarsi indietro perché questa è la strada maestra per combattere l’evasione e il sommerso».
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