Acquisti della Pa: c’è per tutti l’obbligo di passare da Consip

Su spese di Asl, comuni e ministeri cresce l’utilizzo della centrale statale

Il Sole 24 Ore del lunedì
11 Giugno 2012
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Shopping obbligato allo sportello Consip per Ministeri, Asl e Comuni. Il decreto sulla spending review, approvato in prima lettura il giovedì scorso dal Senato, prova a «forzare» le abitudini di acquisto di beni e servizi per migliaia di enti pubblici con l’obiettivo di tagliare in fretta tempi e costi.
Tutto ruota intorno alla Consip: la centrale acquisti del ministero dell’Economia, una sorta di E-bay della pubblica amministrazione, diventa l’unica via per gli acquisti di beni e servizi dei ministeri. Anche Asl e ospedali non avranno scelta: se non trovano un bene nelle convenzioni delle centrali acquisti regionali non possono più cercarlo sul mercato, ma devono rivolgersi alla Consip. E infine, tutte le amministrazioni pubbliche (Comuni compresi) devono pescare dal catalogo centralizzato per i loro piccoli acquisti sotto la soglia comunitaria (130mila per le amministrazioni statali, 200mila per quelle locali).
Insomma niente più scuse: la spesa della Pa si sposta in gran parte verso il «maxisupermercato» Consip, non più con forme di persuasione volontaria, ma con un obbligo di legge. Del resto, con il «metodo Consip »(si veda la scheda a lato) il risparmio sui prezzi ottenibile è in media del 19 per cento. Un taglio notevole su un mercato delle forniture pubbliche che nel 2011 valeva 136 miliardi totali, di cui però solo 29 transitati attraverso la Consip (si veda il Sole 24 ore del 3 maggio 2012). L’ultima correzione al decreto (varata con un emendamento del Pd) va proprio nel senso indicato dal Governo di allargare il raggio d’azione della centrale nazionale, passando in breve dai 29 miliardi ad almeno 39 e ottenendo così un risparmo stimato di almeno due miliardi.
Ma quanto tempo ci vorrà prima che il nuovo meccanismo entri a regime? Gli obblighi scatteranno dall’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 52, che ora deve essere confermata dalla Camera. In ogni caso al massimo entro il 7 luglio, pena la decadenza di tutto il decreto. Di fatto la Consip è pronta: sono già 65 le convenzioni attive che coprono praticamente tutte le esigenze di forniture. Qualche sforzo in più potrebbe essere necessario per implementare i prodotti destinati alla sanità, finora poco richiesti. Mentre il mercato elettronico (Mepa) oggi è già esteso a circa 3.500 fornitori per un catalogo di 1,3 milioni di articoli.
È difficile, invece, ipotizzare con le nuove convenzioni una ulteriore diminuzione del prezzo unitario dei beni (che già oggi tocca punte del 70%, sulle stampanti ad esempio, come documentato dal Sole 24 ore del 7 maggio). Le convenzioni hanno ormai raggiunto una massa critica sul mercato. In più già oggi il 50% delle richieste di acquisto arriva da amministrazioni non obbligate.
Il vero risparmio sarà per quegli acquirenti finora poco propensi a rifornirsi da Consip. Ma il problema saranno i controlli. Certo il decreto abbassa da 150mila euro a 50mila la soglia per segnalare gli appalti all’Autorità di vigilanza e permette verifiche anche sulle piccole forniture. Ma il Dl ribadisce anche che la stessa Authority deve rendere pubbliche le informazioni sulle amministrazioni aggiudicatrici, l’operatore economico aggiudicatario e sulla fornitura. Insomma, i primi controllori saranno i contribuenti che quando l’Autorità offrirà le informazioni potranno finalmente sapere come il proprio Comune o la propria Asl investe i soldi pubblici.

Il perimetro

I SOGGETTI OBBLIGATI

01 | MINISTERI E AMMINISTRAZIONI STATALI PERIFERICHE (ESCLUSE SCUOLE)
Le amministrazioni statali e le loro organizzazioni periferiche dovranno rivolgersi alle convenzioni Consip per ogni acquisto di beni e servizi, a condizione che esista una convenzione attiva per quel bene. Solo se la convenzione è esaurita potranno acquistare sul libero mercato. Oggi invece sono solo otto le categorie merceologiche per le quali la Consip è la strada obbligata. Vengono individuate con un decreto annuale, che da domani però, è cancellato

02 | ASL E OSPEDALI
Oggi sono obbligati in prima battuta a cercare di approvvigionarsi tramite le centrali di acquisto regionali e, in mancanza del prodotto richiesto, possono bandire una propria gara. Con la nuova versione del Dl spending review, non potranno più fare da soli: dovranno, in seconda battuta, rifornirsi dalla Consip

03 | TUTTE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE STATALI E TERRITORIALI
Per le piccole forniture sotto le soglie europee dei 200mila euro (per le amministrazioni statali) o i 133mila euro (per quelle locali) tutti gli enti pubblici saranno obbligati a rivolgersi al Mepa (mercato elettronico della pubblica amministrazione) o altri mercati elettronici esistenti in futuro.

GLI STRUMENTI

01 | LE CONVENZIONI
Sono contratti quadro stipulati da Consip con i quali il fornitore vincitore di una gara si impegna ad accettare richieste di beni da parte delle singole amministrazioni, fino a un tetto fissato dalla convenzione stessa. Oltre al risparmio di prezzo dovuto all’acquisto in grandi stock, le amministrazioni tagliano sui costi e i tempi di gestione della gara.

02 | MERCATO ELETTRONICO
Il Mepa (mercato elettronico della pubblica amministrazione) è lo strumento di Consip, pensato per i piccoli ordinativi, sotto la soglia comunitaria di 133mila euro (enti locali) o 200mila euro (Stato). Sulla piattaforma elettronica (www.acquistiinretepa.it) è disponibile un catalogo di 1,3 milioni di articoli. Gli enti registrati possono consultare i cataloghi delle offerte ed emettere direttamente ordini d’acquisto o richieste d’offerta

03 | ACCORDO QUADRO
Consip conclude accordi quadro a cui le amministrazioni possono ricorrere per beni e servizi. Nell’accordo Consip stabilisce condizioni base (prezzi, qualità, quantità) dei successivi appalti (specifici) che saranno aggiudicati dalle singole amministrazioni durante un dato periodo. I parametri prezzo-qualità Consip valgono da benchmarking per le amministrazioni

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