Saranno giornate a tutti gli effetti cruciali quelle che si aprono da oggi alla Camera. Con i partiti chiamati a dare risposte concrete nel bel mezzo della crisi e con l’ondata dell’antipolitica che rischia di travolgerli come uno tsunami, a partire dal centrodestra. La scadenza elettorale è insieme lo spartiacque e la ciambella di salvataggio davanti al quale si trovano i partiti: di qui il peso che assumerà in qualsiasi decisione la riforma elettorale, che questa settimana torna al centro dell’agenda della commissione Affari costituzionali del Senato, in vista del deposito del testo per l’aula entro queste mese. Forse.
Intanto sempre al Senato da domani torna in scena in aula la legge anticorruzione (che però tornerà alla Camera), sulla quale pende l’ipotesi del voto di fiducia. Voto di fiducia che è ormai il marchio di fabbrica del Governo dei professori: dopo le quattro fiducie della settimana scorsa sulla delega fiscale, in questi giorni potrebbe accadere altrettanto alla Camera col decretone sanitario del ministro Renato Balduzzi, nel quale, oltre agli aspetti più propriamente legati alla sanità (nomine, cure h24, libera professione dei medici), ce ne sono altri su cui non manca la bagarre: su giochi e scommesse (boccone prelibato anche per lo Stato) e bevande alla frutta, qualsiasi blitz è possibile.
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