Sindaci, più «promossi» a sinistra

Le pagelle ai politici locali. Tiene il centrosinistra: il 40% dei 63 primi cittadini censiti migliora il ranking

Il Sole 24 Ore
8 Gennaio 2013
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Anche per la politica sono tempi bui, con la crisi economica e il crollo di credibilità che fanno perdere consensi anche a chi, come i sindaci, finora era rimasto quasi immune dal problema. La freddezza complessiva dei cittadini rappresenta la tendenza più evidente del Governance Poll 2012, con cui come ogni anno Ipr Marketing misura per Il Sole 24 Ore quanti elettori si dicono disposti a rivotare per il loro sindaco o presidente di Regione: in questo contesto, però, i politici di centrosinistra escono dalla prova meno ammaccati rispetto ai colleghi di centrodestra.
Gli enti territoriali sono storicamente il campo da gioco in cui il centrosinistra ottiene i risultati migliori, ma in questo caso i numeri del Governance Poll vanno a braccetto con i sondaggi sulle politiche, e in un anno elettorale in cui oltre che per il Parlamento si voterà per 5 Regioni e 640 Comuni le due tendenze si potranno intrecciare.
Un tema sicuramente nell’agenda di Gianni Alemanno, che si presenta alla vigilia delle elezioni con un 50% che lascia aperto ogni pronostico, o del centrodestra catanese che arriva al voto con il favore per l’attuale sindaco Raffaele Stancanelli inchiodato al 46%. Elettori spaccati a metà anche a Brescia, dove il centrodestra conclude il primo mandato di Adriano Paroli, mentre Siracusa (Roberto Visentini, Pdl) e Treviso (Gian Carlo Gobbo, Lega) si fermano un punto sotto al 50 per cento. Nelle maggioranze rette da Pd e dintorni le difficoltà maggiori si incontrano a Massa (49% a Roberto Pucci), mentre dati più solidi caratterizzano i sindaci di Vicenza (Achille Variati, 52,5%), Pisa (Marco Filippeschi è al 55%) e Udine (Furio Honsell, ex rettore, è accreditato del 55,5%).
Appuntamenti elettorali a parte, fra i sindaci l’edizione 2012 del Governance Poll è tornata a incoronare il salernitano Vincenzo De Luca, già primatista cinque anni fa, con il 72% di elettori che lo rivoterebbero ancora, seguito da Leoluca Orlando a Palermo (71%) e da Marco Zambuto (Terzo Polo) ad Agrigento (70%). Nel centrodestra torna a svettare il leghista Flavio Tosi, quarto con il 66% dei consensi), mentre per trovare il primo sindaco targato Pdl bisogna arrivare al nono posto, occupato dal leccese Paolo Perrone (62,5%). È la bilancia generale, però, a pendere verso il centrosinistra: nei 63 capoluoghi che amministra, il 40% dei sindaci vedono crescere in misura più o meno intensa il proprio favore rispetto al giorno delle elezioni che li hanno incoronati, mentre lo stesso dato sorride solo al 20% dei 35 sindaci di centrodestra. In media, i cittadini amministrati dal centrosinistra tributano un 54,5% di «sì» al loro sindaco, con una flessione media del 2,3% rispetto ai dati elettorali: sul versante della rinnovata alleanza fra Pdl e Lega, invece, i consensi del Governance Poll si fermano al 51,4%, cioè 3,5 punti sotto a quelli emersi nelle urne. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è la «lepre» del centrosinistra, con un miglioramento del 4,9% rispetto al ballottaggio che fece uscire da Palazzo Marino Letizia Moratti, seguito dal pesarese Luca Ceriscioli (+3,6%). I numeri peggiori si registrano in due città che in questi mesi stanno vivendo la fase acuta delle loro crisi locali: Ippazio Stefano, primo cittadino di una Taranto piagata dal caso-Ilva, perde il 21,7% dei voti potenziali, e un crollo del 21% colpisce ad Alessandria Maria Rita Rossa che come primo atto di governo ha dovuto dichiarare il dissesto della propria città per i conti ereditati dalla precedente giunta (di centrodestra). Nell’altro campo, a correre più di tutti è Flavio Tosi (+8,7%), che registra anche la miglior dinamica assoluta rispetto al voto, seguito a Pavia da Alessandro Cattaneo, forse aiutato anche dall’esposizione legata al tentativo di «formattazione» del Pdl. Tra i “non allineati” va invece segnalata la performance di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma del Movimento5Stelle, che perde 7,2 punti rispetto al ballottaggio di giugno ma si mantiene comunque a quota 53,2 per cento.
Un panorama simile si ritrova fra i 14 governatori censiti dal Governance Poll, che ovviamente non ha potuto misurare i risultati delle vicende che hanno fatto chiudere prima del tempo le legislature di Lombardia, Lazio e Molise (tutte di centrodestra). Nella graduatoria aperta da Enrico Rossi (Toscana), il miglioramento più robusto rispetto al voto è quello ottenuto da Vasco Errani (Emilia Romagna: +3,9%). A far scendere le quotazioni medie del centrodestra pesano invece in particolare i risultati di Giuseppe Scopelliti (Calabria: -9,8%) e Ugo Cappellacci (Sardegna: -7,9%).
gianni.trovati@ilsole24ore.com
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IERI SUL SOLE 24 ORE
Sul Sole 24 Ore di ieri sono stati pubblicati i risultati completi del Governance Poll di Ipr marketing. Tra i sindaci vince De Luca (Salerno), con il 72%, mentre fra i Governatori primeggia Enrico Rossi (Toscana) con il 59%

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