Altri 20 mld di euro nel 2013 per pagare i debiti che la pubblica amministrazione vanta nei confronti delle imprese. Il tutto al fine di ottenere il tanto cercato effetto shock sull’economia con i conseguenti riflessi in termini di gettito per l’erario. Lo stanziamento immediato della seconda tranche dei pagamenti, che la legge 64/2013 ha previsto per i primi sei mesi del 2014, porterebbe infatti a recuperare 4 mld di Iva, utilizzabili per evitare l’aumento delle imposte o finanziare altre misure necessarie (si veda ItaliaOggi del 25 maggio).
Ad avanzare la proposta, di concerto con Renato Brunetta, presidente dei deputati pdl, il presidente della Commissione finanze alla Camera, Daniele Capezzone. «L’idea di fondo» spiega a ItaliaOggi «è quella di immettere nel sistema la liquidità necessaria a far riprendere le imprese e, quindi, l’economia, in tempi più brevi, con dei conseguenti benefici concreti anche per le casse dello stato». «Sussistono le condizioni per accogliere la nostra proposta» ha concluso Capezzone «perchè la Commissione europea ha già detto che, ove fosse necessario, i 20 mld in più liberati sarebbero svincolati dal conteggio del tetto del 3% del rapporto decificit-pil». A dichiararsi favorevoli alla proposta, anche Marco Causi (Pd) e Enrico Zanetti (Scelta civica).
Secondo Zanetti infatti «se i 20 mld fossero messi in circolo subito, l’erario potrebbe recuperare 4 mld di Iva utili, in prima battuta, ad evitare l’aumento della stessa imposta». «Il dl 35» ha invece sottolineato Causi, «contempla già la possibilità di ampliare il plafond dei pagamenti già nel 2013, quindi se i fondi saranno disponibili saranno ben accolti».
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