«Prefetti in campo per ridurre il disagio sociale»

Viminale. Un piano da 730 milioni con fondi Ue da destinare ai Comuni per anziani non autosufficienti e servizi all’infanzia in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia

Il Sole 24 Ore
10 Luglio 2013
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Una direttiva ai prefetti sul disagio sociale. Ma anche 730 milioni, di cui 250 già disponibili quest’anno, da destinare ai Comuni per gli anziani e i servizi all’infanzia. In due mosse il Viminale si fa avanti nel sostegno ai più deboli: «Si candida a diventare un ministero dei diritti senza, con questo, sostituire il ruolo di altre amministrazioni, di Regioni o Comuni» afferma il viceministro Filippo Bubbico in conferenza stampa con il capo di gabinetto dell’Interno, Giuseppe Procaccini, i rappresentanti delle regioni e il Garante per l’infanzia, Vincenzo Spadafora. Spiega al Sole 24 Ore il ministro Angelino Alfano: «Il Pac (Piano di azione coesione) allinea il livello dei servizi per la prima infanzia e per gli anziani non autosufficienti di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. I destinatari di queste iniziative sono i minori compresi tra zero e tre anni e gli anziani non autosufficienti e, tramite loro, le famiglie». Il prefetto Silvana Riccio, autorità di gestione dei fondi, sottolinea che gli enti locali avranno sei mesi di tempo per presentare progetti destinati all’infanzia e agli anziani; il Viminale avrà due mesi di tempo per convalidarli.

«L’ammontare del primo riparto – ha rilevato il prefetto Riccio – pari a 250 milioni di euro, si divide tra 130 per gli anziani e 120 destinati all’infanzia. Quest’ultima somma costituisce l’ammontare complessivo speso dalle quattro regioni per i nidi e l’infanzia nel periodo 2010-2011. Dunque possiamo mandare nei nidi 14mila bambini in più». I progetti dovranno pervenire all’autorità di gestione del Pac entro entro il 14 dicembre 2013.

Rileva il ministro dell’Interno: «In Italia come altrove, c’è un crescente pauperismo e il rischio di un’involuzione sociale in cui è forte il rischio di una marginalizzazione sempre più marcata dei soggetti vulnerabili. La congiuntura economica sfavorevole e le conseguenze che essa sta determinando anche sul piano della civile convivenza – aggiunge il titolare del Viminale – richiedono un impegno ancora maggiore dell’Esecutivo». Asili nido, ampliamento, miglioramento riequilibrio sul territorio dei servizi per i più piccoli; assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti – «ma non solo servizi di badanti» sottolinea Silvana Riccio – aumento e qualificazione dell’offerta dei servizi residenziali e semiresidenziali, formazione di operatori e assistenti familiari, sperimentazione dei protocolli di presa in carico personalizzata dell’anziano sono alcuni dei principali ambiti di intervento.

«La qualificazione e l’ampliamento dei servizi all’infanzia e agli anziani non autosufficienti – ricorda il ministro dell’Interno – possono fungere da argine, nelle regioni dell’Obiettivo Convergenza, ai processi disgregativi e di erosione del sistema di sicurezza e di assistenza sociale con ricadute evidenti sui fenomeni di illegalità». Il piano è triennale, dal 2013 al 2015, e dei 730 milioni complessivi 330 sono destinati agli anziani e 400 ai bambini. Nel quadro più complessivo degli interventi sociali arriva poi la direttiva ai prefetti sul disagio. Un atto che indica linee di intervento e di prevenzione per fronteggiare le conseguenze della crisi economica.

Monitoraggio dei livelli dei servizi pubblici essenziali, semplificazione dei rapporti cittadini-pubblica amministrazione anche in rapporto all’accesso al credito e ai pagamenti della Pa, contrasto alle infiltrazioni della criminalità nell’economia sono alcuni dei piani d’azione.

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