La spending review, con la nomina di Carlo Cottarelli a commissario, il taglio del cuneo fiscale, la riforma dell’Imu e della Tares, la revisione delle aliquote Iva e delle agevolazioni fiscali, un nuovo impulso alla lotta contro l’evasione ed il riciclaggio, con il rinnovo della Commissione affidata al procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco. Il governo di Enrico Letta incassa la fiducia, volta pagina e apre il capitolo della legge di Stabilità per il 2014.
Per quest’anno gli interventi di bilancio dovrebbero chiudersi con la correzione del deficit pubblico ed il finanziamento di alcune spese inderogabili, come le missioni di pace, i fondi per l’immigrazione e la Cassa integrazione straordinaria, un pacchetto che vale 2,5 miliardi di euro. Il decreto, che ricalca in gran parte quello di venerdì scorso che conteneva anche il rivio dell’Iva, è già pronto. Prevede 300 milioni per la Cig in deroga da qui a fine anno, 200 milioni per l’immigrazione, altri 260 per le missioni di pace all’estero, e 120 milioni di compensazioni Imu per i Comuni.
I fondi, che serviranno anche per riportare in linea il deficit 2013, arriveranno da un taglio alla spesa dei ministeri e probabilmente dall’aumento degli acconti Ires e Irap e delle accise sulla benzina. Il ritorno sull’Iva è impossibile. «Non c’è più niente da fare, il provvedimento del 2011 che portava l’Iva a questo livello, ormai, è legge» ha detto ieri il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Ed è parimenti molto difficile che si possa riaprire il capitolo dell’Imu: a metà dicembre scatta la seconda rata sulla casa principale, ma non ci sono soldi per evitarla (costa 2,4 miliardi di euro). Non è escluso che Letta e Saccomanni facciano un tentativo per alleggerire l’imposta, almeno per i ceti più deboli, ma nel bilancio pubblico, ricordano dall’Economia, non ci sono margini per interventi di ampio respiro.
La stessa impostazione di grande prudenza verrà data dall’Economia e da Palazzo Chigi alla nuova legge di bilancio. Il taglio del cuneo fiscale, come la riforma dell’Imu e dell’Iva dovranno avvenire a saldi invariati sul bilancio. Dovranno sostanzialmente autofinanziarsi: il taglio del cuneo potrebbe essere coperto con una sforbiciata alle agevolazioni fiscali, l’alleggerimento delle imposte sulla prima casa dall’aumento di quelle su altri immobili, così come sarà “compensativa” la revisione delle aliquote Iva del 4 e del 10%.
Altre risorse deriveranno dai tagli alla spesa pubblica, che avranno comunque bisogno di tempo, e soprattutto di scelte politiche forti, per essere realizzati. Dal Fondo Monetario Internazionale, per gestire il processo di revisione della spesa, arriverà nei prossimi giorni Carlo Cottarelli.
Tra qualche giorno riprenderà il lavoro di consulenza con il governo Francesco Greco. Il magistrato aveva già guidato, su incarico del ministro della Giustizia del governo Monti, Paola Severino, una commissione di studio sull’evasione internazionale ed il riciclaggio. Presentando proposte di legge che poi sono rimaste in un cassetto. Letta intende ora affidargli la revisione e l’aggiornamento di quel lavoro.
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