Le possibilità di assunzione dei Comuni e delle Unioni nel 2015 e 2016 sono drasticamente limitate dai vincoli dettati dalla legge di stabilità 2015, per cui in questo e nel prossimo anno possono essere assunti solo i vincitori dei concorsi conclusi in precedenza e i dipendenti che le province collocheranno in sovrannumero. La circolare n. 1/2015 con cui i ministri della Pubblica amministrazione e degli Affari regionali hanno illustrato il dettato normativo dà una lettura restrittiva dei vincoli contenuti nella legge 190/2014 e, di conseguenza, l’Anci è subito insorta, chiedendo che per i Comuni e per le Unioni siano ampliati gli spazi per poter procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, soprattutto per quei profili necessari per garantire lo svolgimento di funzioni essenziali.
I dubbi nascono perché le norme della legge di stabilità sono ambigue e la circolare dei due ministri contiene alcune indicazioni che non sembrano ben coordinate, lasciando spazio a ulteriori ambiguità. Nella circolare si legge infatti da una parte che «il legislatore vincola gli enti a destinare il 100% del turn over alla mobilità del personale degli enti di area vasta, salvaguardando l’assunzione dei vincitori esclusivamente a valere sulle facoltà ordinarie di assunzione» e facendo salve le possibilità di trasformare a tempo indeterminato il part time dei dipendenti. Ma si dice anche che «rimangono consentite le assunzioni, a valere sui budget degli anni precedenti, nonché quelle previste da norme speciali». E ancora si legge che «per il personale infungibile l’eventuale assunzione anche di idonei, nel rispetto delle procedure di autorizzazione previsti dalla normativa vigente, non può superare la percentuale di turn over consentita secondo il regime ordinario».
Per aprire un minimo di flessibilità alle esigenze di Comuni e Unioni occorre che queste indicazioni siano lette nel senso che le assunzioni relative alla copertura delle cessazioni del 2013, cioè quelle programmate per il 2014, possono essere effettuate. E ancora che per i profili infungibili, intendendo come tali quelli di cui le Province non sono dotate, si può dare corso ad assunzioni non solo di idonei in concorsi già indetti, ma anche all’indizione di nuovi concorsi. Viceversa, il forzare l’attenzione sulla necessità che tutta la spesa per le nuove assunzioni del 2015 e 2016 sia diretta solamente ai vincitori dei concorsi e alla sistemazione del personale in sovrannumero delle Province limita in misura pressoché piena gli spazi di autonomia delle singole amministrazioni.
È comunque evidente che occorre fare chiarezza sull’applicazione del dettato legislativo, tanto più considerando che la sanzione in caso di inosservanza è assai dura: infatti è prevista la nullità (che travolge l’assunzione e determina la maturazione di responsabilità amministrativa). E occorre fare presto perché in molte amministrazioni comunali vi sono esigenze di assunzioni urgenti per garantire la erogazione di servizi essenziali.
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