Priorità a spending e costi standard

Sanità. Nel mirino i modelli di pagamento, piccoli ospedali e cure inappropriate

Il Sole 24 Ore
8 Aprile 2015
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Spesa sanitaria a tutta spending e costi standard. Con nuovi modelli di pagamento delle prestazioni a ospedali e cliniche, laboratori privati e produttori di protesi. L’addio a ospedaletti e mini-cliniche convenzionate, il colpo di scure a centinaia e centinaia di primariati e di reparti doppione, la riduzione del personale. Poi le penalizzazioni per le cure inutili, che costeranno care alle strutture pubbliche e private. E una manovra sui farmaci che quest’anno varrà 235 mln i più altri 310 mln per il mancato aumento del Fondo 2015 e nuovi prezzi per i medicinali biotecnologici scaduti di brevetto. È all’incrocio tra Def, Programma nazionale di riforma e il prossimo accordo Governo-regioni sui tagli 2015 al Ssn da 2,35 mld, che si gioca la partita sulla spesa sanitaria.

Tra Def e piano riforme il Governo si limita solo in apparenza a indicare tappe e programmi del «Patto-salute», in larga parte ancora da applicare. L’insistenza sui risparmi da spending review e sui costi standard chiama inevitabilmente in causa il Ssn, che già ha in cantiere (o in parte attuato) quelle leve. Inevitabile che il richiamo alla revisione del sistema di remunerazione delle prestazioni faccia parte delle riforme in itinere. Anche i pagamenti agli ospedali (i Drg), sui quali ci sarà una sperimentazione fino al 2016, per arrivare a un modello più equo e tarato sulla realtà italiana.

A dare sostanza ai risparmi inevitabili per i tagli imposti dalla manovra 2015, sarà intanto a breve l’accordo Governo-regioni, con lo show down a oggi prevedibile per giovedì 16 aprile. Il menu è pronto e indica risparmi su beni e servizi e dispositivi medici da 1,39 miliardi tra rinegoziazione dei contratti, riduzione del tetto di spesa al 4%, possibile pay back in parte a carico delle imprese. Poi altri 195 mln di risparmi contro le cure inappropriate, intervenendo su specialistica (106 mln) e ricoveri di riabilitazione (89 mln). Altri risparmi (78 mln, ma per difetto) dovranno arrivare dalla cura dimagrante per i piccoli ospedali, il taglio dei reparti inutili ma anche gli effetti per la riduzione della spesa per il personale, esplicitamente richiamata.Sui farmaci l’effetto di intervento sul Prontuario, raggruppando i farmaci terapeuticamente «assimilabili», sarà quest’anno di 200 mln (400 l’anno prossimo) e altri 35 arriveranno dai prezzi dei prodotti biotech scaduti di brevetto. 

Sin qui la manovra sui conti. Ma ce n’è anche una che vorrebbe il ministero della Salute: il «ripensamento» del sistema di governance e di produttività di asl e ospedali: saranno tutti valutati e confrontati per i risultati. E chi sfora, paga.

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