Il prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone, ha annullato ieri d’ufficio l’atto di nascita del bimbo con due madri trascritto nel registro dello Stato civile lo scorso 30 settembre. Una decisione contro la quale l’Amministrazione Comunale guidata da Luigi de Magistris ricorrerà al Tar Campania. Il provvedimento della prefettura è arrivato in assenza dell’intervento del sindaco al quale il prefetto, lo scorso 28 ottobre, aveva inviato una diffida in cui si «invitava» a procedere all’annullamento. Il provvedimento attuato dal prefetto Pantalone cancella dall’atto di nascita le parti non previste dalla legge italiana: il doppio cognome del bambino e l’indicazione del nome della seconda madre che, nell’atto di trascrizione, era stato inserito nella sezione in cui normalmente si indica il nominativo del padre. Nel provvedimento, inoltre, si affida a de Magistris il compito di «annotare gli estremi dell’atto così come modificato nel registro dello stato civile». Il prefetto ha, dunque, eseguito d’ufficio quelle modifiche chieste al sindaco e non arrivate entro ieri 5 novembre, termine che era stato concesso all’Amministrazione per intervenire. La Prefettura ha anche spiegato oggi che non era stata concessa «alcuna proroga al sindaco» contrariamente a quanto era stato fatto sapere da fonti dell’ufficio stampa del Comune.
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