“Non ritengo accettabile la proposta di regolamento sul regime linguistico del brevetto dell’Unione Europea adottata giovedì dalla Commissione e che prevede la mera trasposizione in sede di Unione di un regime linguistico fortemente discriminatorio, utilizzato nell’ambito di un accordo multilaterale, con la presentazione dei brevetti in una lingua, a scelta del proponente, tra inglese, tedesco o francese”, ha dichiarato il Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi.
“L’intesa che avevamo raggiunto nello scorso dicembre in Consiglio – ha sottolineato Ronchi – doveva condurre a una chiusura positiva di questo dossier, risolvendo finalmente – con una soluzione equilibrata – anche il problema della lingua. L’Italia era pronta ad assumere un atteggiamento costruttivo per raggiungere soluzioni che potessero andare nella direzione di un regime brevettuale semplificato, efficiente e utile a tutte le aziende, senza discriminazioni di geografia, dimensione, legislazioni nazionali o lingua. Quanto ci viene proposto non rientra assolutamente in questa logica e risulterà fortemente penalizzante per le aziende italiane. Non potrà quindi avere il consenso dell’Italia, e non credo solo dell’Italia. Siamo invece aperti – ha concluso Ronchi – ad una soluzione basata su un’unica lingua, l’inglese, che rappresenterebbe una vera semplificazione e risulterebbe comprensibile, accettabile politicamente e benvenuta dalle imprese”.
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