Manovra senza sorprese

Pronto il maxiemendamento del Governo su cui domani verrà votata la fiducia. Ma restano i tagli per le regioni

l 14 Luglio 2010
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È pronto il maxiemendamento al decreto-legge sulla manovra sul quale domani il Governo porrà oggi in Senato la questione di fiducia, che dovrebbe essere votata domani. Novità sui fondi immobiliari e per i diplomatici. Cambia la norma sulla tassazione per il settore assicurativo e arriva l’attesa modifica sulle rate per la restituzione dei tributi in Abruzzo, che diventano 120. Resta invece la norma sulla sospensione delle rate per le quote latte e nessuna modifica sui tagli alle regioni e agli enti locali. Il maxiemendamento ricalca come previsto il testo del Governo più le modifiche apportate in Commissione bilancio, ma anche con alcune novità. In particolare, cambia la stangata fiscale sulle imprese assicurative. L’emendamento approvato in Commissione Bilancio prevedeva che la variazione delle riserve tecniche obbligatorie relative al ramo vita concorre a formare il reddito dell’esercizio in misura pari al 90 per cento ai fini Ires. Il nuovo testo prevede, invece, che “la variazione delle riserve tecniche obbligatorie relative al ramo vita concorre a formare il reddito dell’esercizio per la parte corrispondente al rapporto tra l’ammontare dei ricavi e degli altri proventi che concorrono a formare il reddito d’impresa e l’ammontare complessivo di tutti i ricavi e i proventi, anche se esenti o esclusi, ivi compresa la quota non imponibile dei dividendi di cui all’articolo 89, comma 2 e delle plusvalenze di cui all’articolo 87. In ogni caso, tale rapporto rileva in misura non inferiore al 95% e non superiore al 97,5%”. Questa disposizione avrà effetto “nella misura ridotta del 50% anche sul versamento del secondo acconto dell’imposta sul reddito delle società dovuto per il periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto”. A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 con decreto del ministro dell’Economia potranno essere riconsiderate le percentuali previste. Cambiano anche le norme sulla disciplina dei fondi immobiliari chiusi e i tagli sui diplomatici, mentre la restituzione delle tasse sospese per i terremotati in Abruzzo sarà allungata in 120 rate. Confermata invece la proroga per la sospensione delle rate per le multe per le quote latte. Intanto per oggi è prevista una nuova tappa nello scontro fra governo e Regioni. I governatori tornano a riunirsi per discutere dei tagli previsti dalla manovra. Sul tavolo della Conferenza delle regioni, convocata per le 16, le valutazioni dell’incontro della settimana scorsa con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il Ministro dell’economia, Giulio Tremonti. Attesa anche l’analisi dettagliata sul peso dei sacrifici Regione per Regione e la decisione sulla restituzione allo Stato delle deleghe della legge Bassanini. Un tavolo che potrebbe proseguire domani, giorno in cui il Senato voterà la fiducia al governo sulla manovra. Nessuna novità, come detto, in arrivo sul fronte delle Regioni. Il maxiemendamento recepisce di fatto esclusivamente le modifiche apportate su questo fronte in commissione, lasciando intatti i tagli. Si introducono comunque criteri di premialità e, per quanto riguarda la rimodulazione dei tagli, si rinvia quindi ad una fase successiva all’approvazione della manovra, quando proseguirà la ‘partita’ dell’approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale.
Il Senato sarà chiamato a votare la fiducia su un testo che rispecchia il lavoro della commissione Bilancio, includendo l’emendamento presentato dal relatore Antonio Azzollini. La bozza di testo predisposta per il voto prevede che: “le risorse statali a qualunque titolo spettanti alle Regioni a statuto ordinario sono ridotte in misura pari a 4000 milioni di euro per l’anno 2011 e a 4500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2012. Le predette riduzioni sono ripartite secondo criteri e modalità stabiliti in sede di conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e recepiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, secondo principi che tengano conto dell’adozione di misure idonee ad assicurare il rispetto del patto di stabilità interno e della minore incidenza percentuale della spesa per il personale rispetto alla spesa corrente complessiva nonché dell’adozione di misure di contenimento della spesa sanitaria e dell’adozione di azioni di contrasto al fenomeno dei falsi invalidi”.
Nel caso di mancata intesa della conferenza Stato-Regioni il decreto viene comunque emanato nei successivi 30 giorni riportando, sarebbe questo il testo secondo quanto si e’ appreso, la riduzione dei trasferimenti “secondo un criterio proporzionale”.

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