Una riduzione che ci si attendeva dal momento che “la registrazione delle emissioni riguarda l’anno precedente” e che è in grande parte un effetto della crisi economica. Così Sergio Castellari, focal point Ipcc per l’ Italia, spiega la riduzione dell’1,3% delle emissioni di CO2 nel 2009 per la prima volta da dieci anni a questa parte secondo il centro di ricerca climatico di Oslo. Anche l’Italia, a guardare i dati dell’inventario nazionale sui gas serra messo a punto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), registra un calo delle emissioni: per il 2008 il decremento rispetto al 2007 è stato del 2% mentre i dati preliminari relativi al 2009 indicano un’accelerazione fino al meno 9%, che diventa più evidente se raffrontata con le serie storiche degli ultimi 4-5 anni. Si tratta, dice Mariagrazia Midulla, responsabile clima del Wwf, di “un calo momentaneo con il rischio che, finita, la crisi ci sia un aumento improvviso. Investire nella green economy è, infatti, una via di uscita per molti Paesi. E poi – conclude Midulla – non bisogna dimenticare che la Cina investe il triplo degli Usa in rinnovabili e efficienza energetica”. Nella ‘classifica degli inquinatori stilata dal centro norvegese, la Cina – dove ”le emissioni – osservano i ricercatori norvegesi – crescono più dell’economia” – occupa il primo posto con il 24% delle emissioni di CO2 mondiali (più 9% nel 2009), seguita dagli Usa con il 17% e dall’Ue con l’11%.
Esperto Ipcc, riduzione CO2 era attesa, effetto crisi
Wwf, calo momentaneo; gas serra Italia a meno 9% in 2009
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