In una risoluzione, presentata dai gruppi S&D, ALDE, Verdi/ALE e GUE/NGL ed adottata con 337 voti favorevoli, 245 contrari e 51 astensioni il Parlamento europeo chiede alla Francia di sospendere immediatamente tutte le espulsioni e sottolinea inoltre che la raccolta delle impronte digitali dei rom è illegale e contraria alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Il Parlamento “respinge qualsiasi dichiarazione che associ le minoranze e l’immigrazione alla criminalità e crei stereotipi discriminatori” e deplora “la retorica provocatoria e apertamente discriminatoria che ha caratterizzato il discorso politico durante i rimpatri dei Rom, dando credibilità a dichiarazioni razziste e alle azioni di gruppi di estrema destra”. I deputati affermano che “limitazioni della libertà di circolazione e di soggiorno per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza e di sanità pubblica possono essere imposte esclusivamente in relazione al comportamento personale” e mai secondo “considerazioni generali di prevenzione o all’origine etnica o nazionale”. La risoluzione menziona inoltre il fatto che “il ministro degli Interni italiano ha annunciato la sua intenzione di propugnare l’adozione di norme dell’UE più rigorose sull’immigrazione e la libertà di circolazione”. La risoluzione “invita la Commissione a sostenere con determinazione i valori e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE e dai trattati e a reagire con rapidità” e chiede di portare a termine “un’analisi completa della situazione in Francia e in tutti gli Stati membri per quanto riguarda la conformità delle politiche relative ai Rom alla legislazione dell’UE”.
Il PE chiede alla Francia sospensione delle esplusioni dei Rom
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