Spostarsi in città a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici non solo fa bene alla lotta contro l’inquinamento urbano, ma è un vero toccasana per la salute. E’ questa l’idea di fondo della nona edizione della Settimana europea della mobilità, che dal 16 al 22 settembre vedrà la partecipazione di milioni di cittadini in centinaia di città, grandi e piccole.
Saldamente in testa nella top ten delle adesioni è l’Austria, con quasi 300 località in pista, seguita da Spagna, Francia e Polonia. Ancora poche risultano le italiane in campo, fra cui Milano, Napoli e la provincia di Roma. Evento clou della settimana sarà la Giornata senz’auto, fissata spesso di domenica, ma anche il 22 settembre, ultimo giorno della campagna europea amica dell’ambiente.
Tema chiave della edizione 2010 dell’iniziativa è lo slogan “Viaggia intelligente, vivi meglio”, che punta i riflettori sugli effetti negativi di veicoli a motore in città, in particolare delle auto private, sulla salute. Dagli incidenti stradali alle infiammazioni respiratorie provocate dall’inquinamento urbano, fino a disturbi cardiovascolari e obesità per via della vita sedentaria, sono tante le controindicazioni dell’attuale trend nell’uso dei mezzidi trasporto privati in tante città europee.
“Troppi europei – afferma Janez Potocnik, commissario europeo all’Ambiente – fanno affidamento alla propria auto sia per percorsi lunghi, sia in maniera allarmante, per brevi tragitti. Si tratta di un motivo di preoccupazione per diverse ragioni: guidare di più significa più incidenti stradali e più inquinamento dell’aria. Inoltre, un maggiore uso dell’autoimplica meno esercizio fisico, un fattore che ha contribuito ad elevati livelli di persone sovrappeso e di obesità in Europa”.
Da qui la ‘sveglia’ della Settimana europea della mobilità per le autorità locali “perché considerino maggiormente -conclude Potocnik – l’impatto delle politiche dei trasporti nel contesto urbano e la qualità della vita, aiutando la gente a fare scelte di viaggio più intelligenti e salutari”.
Ogni anno nell’Ue gli incidenti stradali provocano la morte di 127mila persone e il ferimento di almeno altri 2,4 milioni. Indirettamente, i veicoli a motore causano stress e hanno un impatto sul sistema respiratorio e cardiovascolare. Le categorie della popolazione più vulnerabili, come i bambini, soffrono delle conseguenze peggiori. Inoltre per i più piccoli e la fascia fra i 5 anni e i 29 anni, gli incidenti stradali sono diventati la principale causa di morte. Le condizioni pericolose del traffico poi limitano la mobilità dei cittadini e le opportunità di condurre una vita attiva dal punto di vista fisico, andando in bici, camminando o giocando all’aria aperta.
Smog: parte Settimana mobilità Ue, obiettivo vita più sana
Dal 16 al 22 settembre la nona edizione, con milioni di cittadini in piccole e grandi città europee
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